Le sue deleghe, in modi diversi, hanno un unico filo conduttore: riguardano il mondo dei più fragili. Minori, anziani, donne vittime di violenza, persone con dipendenze. E poi ci sono anche gli amici a quattro zampe. E sono solo la punta di un iceberg chiamato assessorato alle Attività sociali, all’Igiene e alla Sanità del Comune di Palermo.
Rosy – Rosalia (ci tiene a questo nome, n.d.r.) – Pennino ci riceve nel suo ufficio all’interno di Palazzo Natale, in via Garibaldi. È orgogliosa quando rivela che era ridotto ad un magazzino, che lei stessa ha voluto trasformare.
La confusione che ha trovato al suo arrivo era più o meno la stessa anche negli uffici che avrebbe dovuto coordinare e che non dialogavano tra loro.
Quello che tento di fare ogni giorno è rimettere tutto a sistema. Le cose da fare sono tante e alcune sono delle priorità assolute. Come quella di azzerare le liste d’attesa delle persone con disabilità. Riprogrammare le politiche attive per i minori nei quartieri a rischio. Riuscire a far dialogare scuole, parrocchie e terzo settore. L’obiettivo è individuare percorsi in cui i bambini possano crescere e diventare veramente il futuro di questa città, perché non siano solo sacche di degrado di cui occuparci al raggiungimento della maggiore età. Abbiamo rilanciato, reintegrato e potenziato il nuovo bando di Agenzia sociale per la casa. Un percorso che vede la presa in carico del nucleo familiare del soggetto, che va fatto crescere con l’obiettivo di essere autonomo e non più assistito. E, poi, ripensare ai nostri anziani e agli spazi di qualità che dobbiamo restituire loro.
Si dice sempre che manchino i soldi per le attività sociali…
Non è vero. Ci sono. Sono fondi extracomunali. E sono molti. Si parla di milioni, con una modalità di spesa che varia dall’annualità al triennio. Ma la loro programmazione avviene attraverso meccanismi che non sono sempre facili. E che spesso non sono alla portata di un settore che soffre, come il resto dell’amministrazione comunale, dell’assenza di personale specializzato. È anche vero che abbiamo trovato una situazione che ci obbliga a correre per non perderli. Tutto dipende dall’assenza di programmazione. Inoltre, è pur vero che questi fondi sono abbastanza vincolati rispetto all’utilizzo. Per questo dobbiamo ripartire dalla programmazione, in modo da utilizzare al massimo le risorse che arrivano. Entro gennaio al massimo, con i fondi dedicati al miglioramento dei servizi sociali, intendo avviare immediatamente la task force per assistenti sociali, psicologi e tutte le figure atte al potenziamento del ruolo e del servizio di prossimità. L’obiettivo è quello di portare a 16, dalle otto di oggi, le postazioni di servizio sociale territoriale.
Assistenti sociali, psicologi e personale Easa hanno un sovraccarico di lavoro. E a questo bisogna aggiungere il fatto che devono spesso anche trasformarsi in ragionieri…
Il mio secondo obiettivo è esternalizzare le funzioni di pagamento. Per pagare bene e in tempo gli enti del terzo settore che offrono un servizio, abbiamo bisogno di assistenza tecnica. Non graverò sulle casse del Comune, ma utilizzerò i fondi extracomunali dedicati. In modo che assistenti sociali e psicologi possano dedicarsi interamente al loro lavoro.
Tra le altre sue deleghe c’è il benessere degli animali
Anche lì, quando sono arrivata, la sensazione che ho avuto è stata di confusione. Mancava addirittura il direttore amministrativo. E le due strutture facevano parte dell’area Patrimonio e Risorse immobiliari. Le abbiamo riportate sotto l’egida di Igiene e Sanità, proprio perché quella era la loro corretta allocazione. Sul canile municipale, stiamo facendo un grande ed importante lavoro di rimessa a sistema delle funzioni, di risparmio ed efficientamento. L’obiettivo è ambizioso. Non solo riprendere le campagne di adozioni, che sono importanti per dare respiro anche alle strutture. Ma perché non pensare di far fare ad alcuni di questi animali la pet therapy?
Poi, c’è l’altra annosa questione: il nuovo canile municipale…
Siamo al lavoro per la ricerca di un terreno che abbia le caratteristiche giuste, come da norma di legge. È chiaro che quello che esiste è insufficiente. E non si può pensare di portare o deportare gli animali sempre in altre strutture, tra l’altro con costi esorbitanti che gravano sul bilancio comunale. Erano frutto di inefficienze.
La macro-delega di Igiene e Sanità riguarda la vigilanza sulle strutture pubbliche e private con riferimento alla tutela della salute. E merita un approfondimento a parte. Così come i Puc e il reddito cittadinanza…
Tra le mie deleghe, ce n’è una che voglio sottolineare. Ed è la firma per i Tso. Non mi mi fermerò solamente a firmare gli atti che eliminano il pericolo che un soggetto può determinare per sé stesso o per gli altri. A fine anno faremo una stima e una valutazione, con incontri che già ho fatto con l’Asp di Palermo. Dobbiamo andare verso l’individuazione di una zona grigia, prendere in carico queste persone in modo da evitare di arrivare al Tso. È bene che questo assessorato si muova in una missione socio-sanitaria.
In tutto il suo lavoro quotidiano possiamo dire che c’è un unico comun denominatore: fare assistenza, non assistenzialismo…
La mission dell’azione sociale è di eliminare il bisogno, non di mettere una pezza. Per il miglioramento dei servizi sociali, uno dei primi atti che ho portato in giunta è stata la delibera sul piano del fabbisogno, che finalmente è stata approvata. Questa ha messo in maniera sistematica finalmente le assistenti sociali, che lavoravano a pochissime ore con un contratto precario, in una condizione di poter dire ‘Ecco, da domani, finito l’iter, io sarò assistente sociale del Comune di Palermo, con un utilizzo delle ore piene e con un contratto a tempo indeterminato’. Quanto alle nuove assunzioni, programmeremo col sindaco la riorganizzazione di questo settore, andando ad attivare degli avvisi specifici per l’assunzione di personale, alla ricerca di assistenti sociali, psicologi e figure altamente specializzate. Questo settore ha bisogno di competenza, qualità, aria fresca, giovani assistenti sociali che tornino a fare controlli, verifiche, a vivere il territorio.