Un dramma per un centinaio di famiglie, un incubo che prosegue i messinesi, una iattura per una città vittima della “maledizione delle incompiute” e degli appalti a passi di lumaca.
Da 10 anni Messina è alle prese con la ricostruzione del viadotto Ritiro tra rinvii, ritardi, interruzioni, contenziosi, intoppi che si sarebbero potuti evitare, rimpalli di responsabilità che vengono pagati da cittadini e lavoratori, disagi interminabili.
Il cronoprogramma finora non è mai stato rispettato ma diluito nel tempo ed anche stavolta arriva l’ennesimo stop. Già a fine estate le avvisaglie erano state allarmanti: moltissimi operai impegnati nel cantiere del viadotto Ritiro hanno preferito accettare altre proposte lavorative in Campania, riducendo il numero dei lavoratori all’opera. Evidentemente c’era già nell’aria il dubbio che le cose non stessero più andando come previsto.
Ma adesso c’è lo spettro del licenziamento per i quasi 100 rimasti in cantiere e lo stop ai lavori. Un botta e risposta tra la Uil e la Toto Costruzioni non ha chiarito del tutto la querelle né diradato le nubi sul fatto che già da questa settimana sarà difficile vedere operai in cantiere. Non a caso, nonostante le smentite dell’impresa, questa mattina c‘erano appena 12 operai sul viadotto Ritiro…..
Venerdì 12 i sindacalisti della Feneal Uil hanno un incontro con il responsabile delle relazioni sindacali del gruppo Toto Costruzioni. Stando al comunicato del segretario generale della Feneal Uil Messina Pasquale De Vardo e del segretario generale Uil Messina Ivan Tripodi il verdetto è chiaro: “Tutti a casa, sebbene, almeno al momento, viene garantita la retribuzione”.
Lo stop, che dovrebbe scattare già da stamattina 14 novembre, sarebbe scaturito, secondo la Uil da un effetto a catena dovuto alla revoca di un altro cantiere, quello dell’autostrada dei Parchi e dell’A25, la cui scadenza era prevista nel 2030 e la cui gestione è appunto della Toto Costruzioni. Un mancato introito di quasi 2 miliardi e mezzo che ha comportato lo stop ai cantieri sia a Messina, nel viadotto Ritiro, che sul raddoppio ferroviario nella tratta Cefalù-Palermo.
“Ai lavoratori impegnati nel cantiere del Viadotto Ritiro è stato comunicato di rimanere a casa sine die, ai quali, allo stato, è stato garantito il pagamento del salario” hanno continuato De Vardo e Tripodi- La decisione si ripercuote sulle maestranze e sulla collettività. L’agognata fine dei lavori del Viadotto Ritiro, una tra le più importanti infrastrutture del nostro territorio, era prevista nel mese di marzo 2023 e tutti pensavamo che finalmente si chiudesse una lunghissima fase caratterizzata da disagi e difficoltà nel la viabilità cittadina. Purtroppo come in un drammatico gioco dell’oca ritorniamo al punto di partenza e rischiamo di assistere ad una nuova incompiuta”.
Il Cas, sottolineano i sindacalisti, è in regola con la corresponsione dei Sal e la responsabilità dell’ultimo stop è quindi dell’impresa.
A replicare alla Uil è la Toto Costruzioni che però non smentisce i licenziamenti quanto la tempistica. In sostanza stando all’impresa: “I lavori al viadotto Ritiro non si fermano, il personale impegnato sul cantiere sta proseguendo, ove possibile, con le lavorazioni per completare l’opera. Gli operai impiegati sul progetto sono 47 e non 100, e sono attualmente impegnati su tutti i fronti in cui al momento la Toto ha possibilità di operare. Il resto del personale viene impiegato in servizio in base alle esigenze operative del cantiere. L’azienda non ha mai comunicato alle organizzazioni sindacali il fermo ma l’esigenza di programmare e quindi avviare nei prossimi mesi, in base ai programmi di cantiere, procedure di licenziamento collettivo, il tutto secondo quanto previsto dalle norme di Legge”.
La Toto Costruzioni precisa che il progetto ha raggiunto un avanzamento complessivo del 92% e che non vi è alcun nesso con la situazione sulla A24 e A25 e che non è vero che il Cas sia in regola con i pagamenti.
“La Toto è esposta per circa 10 milioni di euro, somma riferita all’importo delle fatture emesse, quelle da emettere per i lavori eseguiti, alla revisione dei prezzi e al contenzioso definito con decisione del Collegio Consultivo Tecnico. Tale esposizione è assolutamente rilevante se si considera il valore complessivo del contratto pari a circa 45 milioni, e se si considerano le recenti notizie di stampa che riferiscono di un pignoramento subito dal CAS per una cifra di poco inferiore ai 7 milioni. Il tutto in un momento in cui il CAS non sta pagando nemmeno i subappaltatori del cantiere che sono pagati direttamente dalla stazione appaltante, come previsto dalla normativa. Tale circostanza, che si va ad aggiungere ad una congiuntura storica e di settore non favorevole, impatta sul regolare proseguimento delle lavorazioni, ma certamente non impedisce la prosecuzione del progetto”.
Replica che non convince affatto al Uil che ribadisce come il fermo dei lavori al viadotto Ritiro sia stato formalmente comunicato durante una riunione, svoltasi venerdì scorso alle ore 17.30 in modalità online su piattaforma Microsoft Teams dal direttore HR della Toto Costruzioni Generali, uno dei top manager dell’azienda. “Appare chiaro che l’impresa sta smentendo se stessa- continuano Ivan Tripodi, e Pasquale De Vardo- In tal senso, non solo confermiamo quanto ci è stato comunicato in merito alle difficoltà economiche della Toto causate, sic et simpliciter, dalla revoca della concessione dell’autostrada dei Parchi (A24 e A25), ma, a seguito di una capillare consultazione dei nostri delegati e dei lavoratori impegnati presso il Viadotto Ritiro, intendiamo ribadire i fatti e comunicare che i responsabili del cantiere messinese hanno notificato agli operai che da lunedì 14 novembre dovranno restare a casa a fronte della garanzia del pagamento dello stipendio. E’ già questa modalità è alquanto strana e bizzarra…. Pertanto, tutto il resto sono solamente chiacchere e la replica della Toto Costruzioni è ambigua poiché giocando con le parole, non viene chiarita fino in fondo la volontà di proseguire i lavori per avviarsi verso la conclusione di un’opera che sta mettendo a dura prova la sopportazione dei messinesi”. A riprova della gravità della situazione nonostante le rassicurazioni dell’impresa, la Uil ha evidenziato come questa mattina c’erano soltanto 12 operai sul viadotto Ritiro…..