Si è svolto oggi a Roma un tavolo sulla vertenza Lukoil Isab di Priolo, a rischio chiusura. L’incontro si è svolto al Mise e ha coinvolto il Presidente della Regione Renato Schifani, il ministro Adolfo Urso, l’assessore regionale alle Attività produttive Edy Tamajo, il dirigente generale del dipartimento Carmelo Frittitta e le sigle sindacali.
“Chiediamo l’intervento di Sace! Chiediamo la nazionalizzazione” e “Il tempo è finito! Adesso lo stato faccia da garante. I lavoratori Isab”. Davanti a questi striscioni i sindacati sono in presidio con una delegazione dei circa 10.000 lavoratori del gruppo di Priolo e dell’indotto davanti al ministero delle Imprese e del Made in Italy. Secondo fonti sindacali, il ministro Urso ha proposto la garanzia di Sace ma le le banche, che hanno tagliato le linee di credito dell’azienda a seguito della guerra in Ucraina, starebbero prendendo tempo.
“Noi intendiamo proseguire tutte le strade a partire da un ulteriore confronto con il sistema bancario” su ulteriori garanzie della Sace. Lo afferma il ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso che non esclude la nazionalizzazione con “l’intervento diretto dello Stato“. Un’altra strada è “confrontarsi in Europa per una eventuale proroga dell’embargo al petrolio come è stato concesso ad altri paesi” o un’acquisizione con l’uso del golden power per garanzie occupazionali.
“Abbiamo preso l’impegno a rivederci entro metà dicembre con delle soluzioni che noi pensiamo di poter mettere in campo per quella data“. Afferma il ministro, “L’impianto di Priolo è un asset strategico per la nostro sistema produttivo per la nostra filiera industriale del settore chimico in modo specifico e quindi è un interesse nazionale“.
“Dall’incontro che abbiamo avuto al Mise si riscontra un’ottima sinergia tra il governo siciliano e quello nazionale. La priorità del presidente Renato Schifani e anche del mio assessorato, è quella della tutela delle oltre settemila persone che rischiano il posto di lavoro. Abbiamo posto tra le soluzioni anche il riconoscimento dell’area di crisi industriale complessa, iter già avviato attraverso un procedimento amministrativo“. Lo dice parlando con l’ANSA l’assessore regionale alle Attività produttive, Edy Tamajo, alla fine della riunione.
Il tavolo Isab Lukoil è stato un incontro “interlocutorio ma molto molto molto importante” anche se “grande assente è il mondo bancario“. Lo ha detto il presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, all’uscita dal ministero per le Imprese e Made in Italy. “Il governo ha garantito, con grande senso di responsabilità, che la vicenda non potrà che trovare una soluzione e questo rasserena il governo regionale sul mantenimento dei posti dell’indotto“, ha proseguito giudicando “opportuna l’iniziativa del ministro di interloquire con Abi, con l’intera associazione bancaria italiana“.
“Importante la disponibilità del ministro a tracciare un percorso che possa aumentare la percentuale di garanzia della Sace, attualmente al 70% ma chiaramente, se il mondo bancario non risponderà nemmeno per quel residuo che dovrebbe, sarà necessario trovare altre strade e altri percorsi”, ha dichiarato.
Schifani informa di aver chiesto anche il riconoscimento dell’area di crisi industriale per il polo di Siracusa e di aver incontrato “la massima disponibilità del ministro Urso”.
Quanto al sequestro del depuratore di Priolo da parte della magistratura, il governatore della Sicilia ha detto che “è uno degli argomenti in agenda. Oggi abbiamo dato priorità assoluta alla vicenda Lukoil, ma se ne è parlato ed è tra i temi da affrontare”.