Tra i dossier sul tavolo del governo Schifani c’è l’emergenza rifiuti in Sicilia. C’è soluzione all’annosa questione? Le discariche rischiano di saturarsi in breve tempo ed esportare l’immondizia fuori dall’Isola- soprattutto all’estero- implica sperperare denaro pubblico a discapito delle casse della Regione. La porta alla termovalorizzazione è sempre più spalancata, compreso un adeguato sistema impiantistico.
Da noi sono indispensabili due termovalorizzatori,- come prevede il documento sulle dichiarazioni programmatiche del presidente Schifani – uno nella parte occidentale e uno in quella orientale. Grazie alle nuove tecnologie avanzate, peraltro, si tratterebbe di impianti idonei a trasformare i rifiuti in energia, con l’aiuto anche del riciclo. La Regione è pronta a chiedere al governo nazionale l’approvazione della cosiddetta “norma Gualtieri”, voluta per Roma, che consenta anche ai sindaci delle città metropolitane coinvolte di avere poteri speciali idonei a sveltire le procedure. Un ulteriore sforzo andrà fatto per incrementare la raccolta differenziata nelle città metropolitane rimaste ad una percentuale ancora poco soddisfacente e che abbassano la media di tutti quei comuni che invece sono virtuosi. Piaccia o no, questa è la strada da tracciare. E lo spiega, l’assessore all’Energia Roberto Di Mauro, replicando alle dichiarazioni di Nuccio Di Paola- referente del M5S in Sicilia– che ha definito gli inceneritori come “finta soluzione”, in una intervista rilasciata a ilSicilia.it.
“In questa fase – dice – ci stiamo accertando della reale capacità di resistenza degli impianti esistenti, tra qualche giorno avremo un quadro più chiaro. Siamo consapevoli di dover proseguire il progetto dell’economia circolare dell’Europa, e lo vuole anche la Regione. Da un lato, dobbiamo garantire la sopravvivenza delle discariche, dall’altro la realizzazione dei termovalorizzatori che prevede un certo periodo di tempo, a meno che da Roma arrivi una norma forte che la consenta in modo celere. E’ un obiettivo che va necessariamente inserito nel piano rifiuti, perché allo stato attuale non risulta che siano previsti. Dico tutto questo, tenendo in considerazione che la legge n.9 del 2010 (articolo 8, comma 5) prevede che per l’impiantistica è competente la SRR, si tratta di una situazione che si trascina da diversi anni, di inattività e di inadeguatezza delle stesse SRR, per cui la Regione si fa carico del processo di economia circolare. Per ora si fa la differenziata che nel momento in cui si porta nell’impianto di bio-stabilizzazione, purtroppo tutto va a discarica. Invece, dobbiamo fare in modo che una parte vada – e non si può fare a meno- in discarica e il resto nei termoutilizzatori funzionali a generare anche energia, per fare risparmiare famiglie e imprese”.
Di Mauro nega che nella maggioranza del governatore ci sia una diversità di vedute sull’importanza di realizzare gli inceneritori. Parliamo dell’area cuffariana e di quella afferente a Raffaele Lombardo, per intenderci quella a cui appartiene lo stesso assessore. All’epoca l’ex governatore Lombardo aveva stoppato definitivamente l’ipotesi di realizzare quattro termovalorizzatori, optando per l’incremento della differenziata, con avvio immediato della raccolta porta a porta. Era la soluzione migliore per lo smaltimento dei rifiuti, anche perché non c’era l’emergenza. Oggi sì. E anche qui risponde a Di Paola.
“Noi eravamo contro i termovalorizzatori perché il piano di 15 anni fa – sottolinea Di Mauro – prevedeva che la Sicilia fosse una pattumiera, addirittura si parlava di farne 4, e in realtà in Sicilia non c’era questa eccessiva esigenza, ecco perché il governo Lombardo disse di no. Oggi, invece, parliamo di una innovazione determinata dalla Commissione europea, che ha sancito un principio inderogabile – ripeto- per cui i termovalorizzatori per una parte dell’indifferenziata sono utili perché ci aiutano a produrre energia. Oggi smaltiamo circa 2,1 milioni di tonnellate e in discarica non ci va tutto, c’è anche la divisione dell’umido dal cosiddetto rifiuto secco, a differenza del passato. E’ il processo dell’economia circolare, trovandoci in una fase avanzata per la possibilità di produrre energia. Sto facendo un approfondimento per capire in quanto tempo le discariche si possono esaurire e fare fronte all’esigenza”.
Al momento sono pervenute 7 domande per il progetto che prevede la realizzazione dei termovalorizzatori, a carico di privati, e due sono già considerate apprezzabili, “le altre carta straccia”, dice l’assessore Di Mauro e aggiunge che “il governo Musumeci non ha fatto più nulla, non so il motivo”.