Lo spettro delle nuove varianti ma soprattutto l’incertezza sulle modalità di entrata in vigore del green pass spingono il turismo verso una nuova fase di sofferenza anche a Taormina. Il presidente dell’Associazione Albergatori Taormina, Gerardo Schuler, non fa mistero della sua preoccupazione perché già in questo momento stanno arrivando le prime cancellazioni, e riguardano sia l’autunno che anche il mese di agosto.
“C’è un clima di incertezza, confusione – spiega Schuler – che incide negativamente e si traduce poi nella paura del turista di tornare a viaggiare e lo spinge a disdire la prenotazione già fatta o a rinunciare per il momento all’intenzione di individuare una data per concedersi una vacanza. Molti clienti già prenotati ci stanno contattando e ci troviamo ad affrontare una situazione non semplice da gestire. Il periodo di settembre e ottobre, che di solito coincide con la conclusione della vacanza italiana e con la ripresa del turismo straniero, sino a tre settimane fa sembrava promettere bene e invece adesso abbiamo riscontrato una serie di cancellazioni, anche con una percentuale abbastanza alta. Non si tratta di disdette individuali, purtroppo anche di gruppi ed eventi. Ciò dimostra che la paura delle varianti ha preso il sopravvento su una ampia fetta di turisti stranieri, anche da luoghi come Stati Uniti e Canada, mercati che stavamo ritrovando e dai quali arrivano delle cancellazioni. C’è una parte importante della clientela che vive una nuova ondata di paura”.
Gli albergatori a Taormina riscontrano “cancellazioni di persone che avevano già spostato per la seconda o terza volta il loro soggiorno all’autunno di quest’anno”. E questa prospettiva arriva dopo un luglio che in diversi casi viene valutato sottotono. “Si registrano cancellazioni anche per agosto ma qui è una tendenza riconducibile alle incertezze riguardanti il green pass, che dovrebbe essere introdotto a partire dal 6 agosto. Ancora adesso non si comprende se dovremo chiedere il green pass al turista, in teoria no ma se si fa somministrazione di alimenti in una sala chiusa, al momento, leggendo il decreto del 23 luglio scorso – pare che lo si dovrebbe invece richiedere. Aspettiamo che il governo chiarisca come si dovrà procedere e che ci consenta di chiarire soprattutto ai turisti come dovranno comportarsi, se dovranno arrivare in albergo con il green pass o no”.
“La legislazione non ci aiuta e la comunicazione, purtroppo, è altrettanto confusa. Questo susseguirsi di novità disorienta e scoraggia la clientela. Ad oggi c’è uno smarrimento totale che rischia di vanificare il nostro impegno e gli sforzi che stiamo facendo per rilanciare il settore alberghiero e più in generale il turismo e l’economia del nostro territorio”.