“Inizialmente pensavo fosse uno scherzo, poi ho capito che si poteva consumare un dramma. Così ho chiamato il 112“. Così racconta Maurizio Licata, l’amico, ormai da tempo, di Salvatore Patinella, originario di Caltanissetta, da anni residente nelle Marche. I due avevano studiato insieme all’accademia Belle arti di Palermo.
“Speravo che la mia telefonata fosse servita a salvargli la vita. Credevo che si volesse suicidare lui. Dopo che mi hanno detto cosa era accaduto, ho capito – aggiunge Licata – Una tragedia. Siamo social, ma in fondo in questa vita siamo soli. Il messaggio su Facebook è l’ennesimo esempio. Non avrà avuto nessuno con cui condividere questo dolore“. Giovanna, che era impegnata come volontaria nell’associazione benefica Arché, era a casa sola. La figlia di 13 anni, nata da una precedente relazione, era uscita con gli amici. Salvatore è entrato in quella che era stata anche la sua casa e l’ha uccisa. Poi si è tagliato la gola.
“La nostra comunità è sconvolta. Conoscevamo tutti Giovanna, una donna da anni impegnata nel sociale che ha avuto un ruolo importante nel periodo della pandemia. Si è candidata due volte al consiglio comunale. Amava la vita e si prodigava per i più deboli. Non meritava la fine che ha fatto“, dice dice il sindaco di Villabate Gaetano Di Chiara.