La sera dello scorso giovedì 29 luglio, personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Vittoria ha tratto in arresto L.E. di 32 anni, albanese, già noto alle Forze dell’Ordine, colto nella flagranza del reato tentato di violazione di domicilio aggravata dall’uso di armi.
In particolare, intorno alle ore 18.00 la pattuglia volante del Commissariato interveniva presso un condominio sito nella frazione di Scoglitti, dove era stata segnalata una lite in ambito familiare e la presenza di un uomo in escandescenza che tentava di introdursi con violenza all’interno dell’abitazione della moglie.
L’uomo veniva rintracciato dagli Agenti sul pianerottolo prospiciente l’appartamento della moglie, in evidente stato di agitazione e sotto l’effetto di sostanze alcoliche, con in mano un’ascia che, alla vista dei poliziotti, cercava di nascondere sotto lo zerbino dell’abitazione della donna.
L.E. veniva immediatamente bloccato dai poliziotti che, riuscendo a contenerne lo stato di agitazione, recuperando l’ascia ed accompagnandolo presso i locali del Commissariato.
Dal prosieguo degli accertamenti investigativi emergeva che, L.E., alcuni mesi addietro, era già stato denunciato a piede libero per il reato di maltrattamenti in famiglia ai danni della moglie, tanto da essere stato sottoposto alla misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare, con divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima.
Inoltre, veniva accertato che alcune ore prima dell’intervento della Volante, il predetto era riuscito ad avvicinare la moglie e ad aggredirla, tanto procurarle degli ematomi agli arti superiori con prognosi di sette giorni s.c. e che per tali fatti la donna aveva immediatamente sporto denuncia presso la Compagnia Carabinieri di Vittoria.
Non pago dell’aggressione alla moglie commessa poco prima, L.E. si era ripresentato a casa della donna che, avendo percepito una concreta situazione di rischio per la propria incolumità e per quella della figlia di appena nove anni, si barricava in casa richiedendo l’intervento delle Forze dell’Ordine, tramite il numero di emergenza.
Nel frattempo il marito, in preda ai fumi dell’alcool, cercava ostinatamente di irrompere all’interno dell’abitazione, colpendo violentemente e ripetutamente il portone di ingresso e minacciando di morte la moglie se non gli avesse aperto la porta.
Per le risultanze investigative emerse, tenuto conto della gravità dei fatti commessi da L.E., nonché la sua pericolosità, dopo gli adempimenti di rito il predetto è stato tratto in arresto per il tentativo di violazione di domicilio aggravato e, su disposizione del Pubblico Ministero di turno, è stato associato alla Casa circondariale di Ragusa a disposizione dell’Autorità giudiziaria.
Inoltre, L.E. è stato ulteriormente deferito all’A.G. per il reato di violazione del divieto di avvicinamento impostogli dal Giudice per le Indagini Preliminari.