“I 10 milioni di passeggeri nel 2022 dell’aeroporto di Catania sono un motivo di orgoglio. Questo scalo è certamente uno dei più importanti d’Italia. Noi dobbiamo però lavorare e abbiamo un senso di responsabilità nei confronti di tanti siciliani che sono stati e sono costretti a pagare cifre esorbitanti per tornare a casa soprattutto durante il periodo pasquale e natalizio. C’è un lavoro sinergico che stiamo avendo con il governo nazionale non tanto per stanziare dei fondi per contribuire al rientro perché significherebbe ancora di più arricchire le compagnia aeree ma invece dobbiamo lavorare affinché ci possa essere un equo prezzo da pagare ed un tetto massimo così come è avvenuto in passato per regioni come la Sardegna facendo valere il principio di insularità”.
Lo ha detto stamane nell’aeroporto di Catania il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno rispondendo alle domande dei giornalisti sul caro-voli da e per la Sicilia a margine della premiazione del 10milionesimo passeggero del 2022 dello scalo aereo alla quale è intervenuto insieme con il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani.
Inoltre Galvagno ha aggiunto che “Ha avuto una inteterlocuzione di recente proprio sul tema. Tutto deve essere valutato e le scelte devono essere fatte in maniera ponderata e non bisogna fare dei carrozzoni. Non bisogna speculare ancora sulla pelle dei siciliani ma creare le condizioni migliori perché, se non le facciamo ora, non credo che ci possano essere momenti migliori di questo”.
“Ci stiamo battendo. Mi pare che i primi risultati si vedano. L’Antitrust ha acceso i fari e già questo è un grande risultato. Era una situazione inaccettabile.
Abbiamo segnalato questo fatto. Ci spiace che una società pubblica come Ita abbia potuto fare un cartello con un altro socio privato. Poi saranno le autorità preposte a fare questa valutazione. Noi continueremo naturalmente a batterci per eliminare questo scandalo e per fare in modo che altri vettori seguano per tratte Catania – Roma e Palermo – Roma” ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.
“A noi interessa la valutazione da parte dei cittadini – ha concluso Schifani – e che possano accedere alla loro terra con un prezzo umano non con dei prezzi disumani. Questo si attiva da un lato denunciando le anomalie e dall’altro aumentando il numero dei vettori. Pochi vettori Palermo – Roma Catania – Roma. mi sono chiesto il perché. Noi ci stiamo attivando perché i vettori aumentino”.
Alla cerimonia hanno preso parte, oltre ai vertici della Sac, la società che gestisce lo scalo, il presidente dell’Enac Pierluigi Di Palma e l’amministratore delegato di Ita Fabio Lazzerini.
“L’Enac sta sviluppando degli approfondimenti di studi con la Regione Sardegna per capire come poter superare i deficit dei collegamenti dalle isole. La settimana prossima abbiamo un incontro con la Regione Sardegna rispetto anche al fatto che il collegamento con Alghero è risultato non in gara. Oggi incontriamo il presidente Schifani per affrontare i temi dell’aeroportualità in Sicilia”. Lo ha detto il presidente dell’Enac Luigi Di Palma parlando con i giornalisti a Catania rispondendo ai giornalisti a Catania in merito ai collegamenti da e per la Sicilia
“Non è stato fatto nessun cartello in assoluto. Peraltro è stato presentato un esposto all’Antitrust e alla Guardia di finanza. Stanno facendo i loro rilievi e vedremo quali saranno le risultanze. Siamo a disposizione di tutte le autorità per trovare il mondo migliore per dare il giusto bilanciamento di connettività della Sicilia”. Lo ha affermato l’Ad di di Ita Fabio Lazzerini a Catania rispondendo alle domanda dei giornalisti sul caro voli per la Sicilia a margine della premiazione del 10milionesimo passeggero del 2022 dell’aeroporto etneo.
“Per quanto ci riguarda – ha aggiunto Lazzerini – noi offriamo quasi 50 voli settimanali su Catania da Fiumicino, ne offriamo più di 40 da Linate. Siamo l’unica compagnia senza ricevere incentivi che ha pure incrementato i voli con ulteriori 20 frequenze nel periodo natalizio proprio per riuscire a soddisfare una domanda che ha sorpreso tutti. Non siamo noi che abbiamo cancellato voli. Altre compagnie la settimana di Natale hanno chiuso i voli alle 20 mentre noi li abbiamo lasciati aperti”.
“Le tariffe medie che abbiamo avuto nelle vendite della settimana di Natale per venire giù a Natale – ha continuato l’Ad di Ita – sono state fra i 60 ed i 70 euro quindi non parliamo di cifre che probabilmente sono dei picchi che dipendono da logiche di pricing della aziende. Ci siamo dati un prezzo massimo proprio per evitare che i pressi schizzassero verso l’alto in base alla legge della domanda e dell’offerta. Siamo stati tra i primi ad avere il programma ‘Sicilia in volo’ con più di 16 mila biglietti venduti con il 30 per cento di sconto. Pensiamo di dare a questa regione il massimo che possiamo dato la nostra attuale flotta”.