Al via a Messina, in linea con quanto disposto a livello nazionale dal governo Meloni, allo stralcio parziale delle cartelle esattoriali d’importo inferiore a mille euro emesse tra il 2000 ed il 2015. Non è un condono ma la possibilità di saldare il debito verso il Comune senza gli interessi e le sanzioni. Una manovra di recupero crediti che stando ai 15 anni di riferimento è di 78 milioni e mezzo come cifra complessiva, della quale però oltre 42 milioni sono appunto imposte non pagate per un importo singolo inferiore ai mille euro (quindi quelle interessate allo stralcio).
Si tratta di Imu, Tari e di tantissime multe non pagate (il 60% del totale). C’è da rilevare però che gran parte di queste imposte da stralciare riguarda un periodo che va dal ’96 al 2012 con scarse possibilità di recupero. Il messaggio dell’amministrazione comunale, come spiegato dal sindaco Federico Basile e dall’assessore ai tributi Roberto Cicala e dal direttore generale Salvo Puccio, è quello di eliminare sanzioni e interesse per andare incontro ai messinesi che devono, d’altra parte, mettersi in regola.
“Attenzione- ha sottolineato Basile– alleggerimento debitorio non significa condono, in quanto adottando questa scelta abbiamo cercato di venire incontro alle esigenze dei contribuenti, ma di contro auspichiamo che gli stessi abbiano consapevolezza che nell’immediato è indispensabile il regolare pagamento delle imposte”.
C’è poi un altro aspetto evidenziato dal sindaco: se il Comune si fosse opposto allo stralcio parziale con una delibera di giunta, al cittadino non sarebbe rimasta altra strada che rivolgersi all’Agenzia di riscossione per chiedere lo stralcio e attivare la rateizzazione. Così facendo è automatica.
“Abbiamo effettuato un’analisi su una situazione piuttosto complessa- ha spiegato l’assessore Cicala– Considerato l’arco temporale 2000-2015, l’accertamento ha rilevato che il 95 per cento di questi ruoli al di sotto della soglia di mille euro si riferisce a imposte dovute dal 1996 al 2012, quindi oltre 10 anni fa. Relativamente agli ambiti i più sofferenti sono quelli relativi alle sanzioni del Codice della Strada e quelli della tassa rifiuti. Nonostante la situazione complessa e valutata l’assenza di impatti sia sul Bilancio che sul Piano di Riequilibrio, questa Amministrazione considerato l’attuale contesto socio-economico ha ritenuto di venire incontro alle difficoltà dei contribuenti, applicando lo stralcio parziale delle cartelle esattoriali con l’obiettivo di raggiungere indicatori di normalità nel pagamento dei tributi”.
Insomma un passo avanti dell’amministrazione auspicando che ve ne sia un altro anche da parte dei messinesi. C’è poi un altro aspetto che l’assessore Cicala sta valutando e cioè il tempo che intercorre tra l’evasione (il mancato pagamento dell’imposta) e l’iscrizione a ruolo e che supera gli 8 anni. Per fare un esempio gli accertamenti che scattano nel 2023 riguarderanno bollette non pagate nel 2018. L’iscrizione a ruolo avverrà tra tre anni con l’alta percentuale di incappare nei termini di prescrizione del pagamento. Ne consegue la necessità del Comune per recuperare le somme di ridurre i tempi ad un arco non superiore ai 3 anni.