Si è tenuto ieri un tavolo tecnico per stabilire i criteri di tutela della salute dei cavalli utilizzati per il traino delle carrozze a Palermo, a cui hanno preso parte rappresentanti dell’Amministrazione comunale di Palermo, del Dipartimento di prevenzione veterinaria dell’Asp di Palermo, dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale della Sicilia e dell’Ordine dei Veterinari della provincia di Palermo.
“Voglio ringraziare tutti i soggetti istituzionali coinvolti – dice l’assessore ai Diritti degli animali Toni Sala – che hanno offerto un importante contributo per aiutarci a tutelare nel miglior modo possibile la salute dei cavalli. L’amministrazione comunale farà tesoro di queste indicazioni nella formulazione del regolamento per i diritti degli animali che i nostri uffici stanno elaborando, coinvolgendo anche le associazioni dei volontari“.
Alla riunione hanno preso parte il direttore del Servizio Sanità animale dell’Asp Mario Richiusa, il direttore e il dirigente medico del Servizio igiene degli allevamenti Francesco Francaviglia e Antonino Pecoraino, i dirigenti medici veterinari Calcedonio Miceli e Maria Costa, Vincenzo Monteverde per l’Istituto zooprofilattico e Andrea Federico per l’Ordine dei Veterinari, l’assessore Toni Sala per il Comune di Palermo.
“Non è possibile individuare una soglia termica valida per tutti gli animali – continua Sala – visto che molto dipende dall’età, dalla razza e dalle condizioni del singolo cavallo. Per questo introdurremo una certificazione di buona salute di validità annuale che diventerà semestrale per i cavalli con più di 20 anni; prevedremo una scorta di almeno 10 litri d’acqua a bordo delle carrozze e imporremo l‘uso di cappellini e ideonee coperture per il capo degli animali; predisporremo aree di sosta adeguatamente coperte. Il tavolo tecnico ha anche raccomandato che il carico trainato non sia superiore al doppio del peso del cavallo, che l’attività non ecceda le otto ore quotidiane e che ci sia una adeguata sosta tra le corse; in caso di allerta caldo di livello 3, il tavolo tecnico ha proposto di ridurre le ore quotidiane da 8 a 6 e di non esercitare l’attività dalle ore 13 alle ore 16“.