Dopo il “no grazie” di Emiliano Abramo alla candidatura a sindaco di Catania offerta dal fronte progressista (M5S, Pd e area di sinistra), torna alla ribalta il papabile Enzo Bianco. L’ex sindaco del capoluogo etneo torna a parlare e pone non pochi dubbi sul ruolo del Partito Democratico. “Non sono stato partecipe di questa iniziativa, sono uno dei fondatori del PD e in nessuna riunione del partito si è deciso il candidato da appoggiare” dice, riferendosi alla possibilità – oggi sfumata – di candidare Abramo, voluto dal M5S e dalle forze progressiste. Lo annunciava qualche giorno lo stesso coordinatore regionale pentastellato Nuccio Di Paola, in un post su Facebook.
Poi la stoccata al suo ex possibile sfidante: “Conosco e rispetto Emiliano Abramo, ma si è candidato a sindaco già una volta e non con un risultato brillantissimo, il 3,5 %. Credo che per vincere a Catania- una città in cui la destra è in maggioranza – abbiamo bisogno di allargare. Ecco perché sto spingendo per una candidatura di tipo civico”.
Ma torniamo al partito dei dem.
Secondo Bianco (che ricordiamolo, è uno dei fondatori del Pd), nessuno lo avrebbe invitato ai tavoli del Pd. Eppure, qualche incontro rilevante deve esserci stato. Del resto dopo l’addio di Abramo, è lo stesso segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo, a ribadire che i dem hanno avuto un ruolo nel trovare una quadra attorno al nome del Presidente della Comunità di Sant’Egidio a Catania. “In politica come nella vita esistono gli imprevisti, gli attimi che cambiano le cose e che restituiscono, immediatamente, il giusto valore alle cose. In questi momenti bisogna avere l’accortezza della sobrietà. Siamo vicini ad Emiliano, comprendiamo e abbracciamo la sua scelta. L’unica cosa che possiamo dire, nel rispetto della situazione, è che il fronte progressista resta compatto e ha messo a disposizione della città una volontà condivisa e soprattutto un programma. Un patrimo che non possiamo permetterci di sprecare, attorno a cui sono sorte aspettative che non vogliamo deludere”, dicono Anthony Barbagallo e Maria Grazia Leone.
E allora, vien da chiedersi se sia proprio il Partito Democratico a non volere Enzo Bianco, anche perché l’eventuale appoggio non sarebbe gradito al M5S, rischiando di compromettere l’alleanza giallo-rossa, così si sussurra tra i corridoi della politica. E poi si sa, se il centrosinistra vuole avere qualche chance di vittoria deve essere unito. E dunque, che ne sarà della sua candidatura? Di certo, l’ex sindaco di Catania gode di un consistente consenso elettorale che va al di là dei partiti. E così, pagherebbe forse il prezzo di non essere appoggiato da grandi schieramenti, ma da personaggi politici in vista, forse sì.
Dopo il Partito Democratico, l’altro grande protagonista di questo “affaire etneo” è il Movimento Cinque Stelle. Sì, perché anche su questo fronte, i dubbi e le incongruenze sono tante.
Iniziamo dal coordinatore regionale del Movimento 5 Stelle Nuccio Di Paola, tra i primi ad annunciare la fumata bianca su Emiliano Abramo e che oggi, commenta così la sua rinuncia: “Esprimiamo piena solidarietà ad Emiliano Abramo, costretto a fare fronte a problemi familiari. Lo ringraziamo per il contributo che ha dato e che, siamo sicuri, continuerà a dare al progetto progressista. Dal canto nostro ci metteremo subito al lavoro, con le altre forze politiche e sociali, per individuare un altro nome di sintesi, accettando e comprendendo perfettamente le motivazioni che hanno spinto il Presidente della comunità di Sant’Egidio a fare un passo indietro. Abbiamo il dovere di offrire un’alternativa unitaria in una città per troppo tempo mal gestita e abbandonata dal centrodestra. Il M5S c’è e non si sottrae alle proprie responsabilità”.
Ma a Catania, a muoversi – e proprio vicino a Enzo Bianco – c’è un altro big del Movimento Cinque Stelle, Giancarlo Cancelleri. Una fotografia, postata sulla pagina Facebook di Bianco, li ritrae insieme, durante una passeggiata in via Monfalcone, a Catania. Bianco si è confrontato con l’ex sottosegretario di Stato al Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili nel governo Draghi sul futuro della città metropolitana etnea al voto in primavera.
Insomma, la situazione catanese è tutt’altro che limpida e il fronte progressista, già in difficoltà secondo alcuni sondaggi, così facendo rischierebbe di perdere (e perdere male) le prossime elezioni comunali.
E allora cosa farà Bianco, correrà da solo?
“Non corro da solo. Sto cercando di impostare un progetto civico aperto ad forze della città di impronta civica ma anche a quelle politiche di ispirazione progressista, moderata e riformista. Nei prossimi giorni avremo adesioni importanti e significative, tenendo conto naturalmente che la mia è una candidatura prevalentemente civica. Credo che la città non abbia bisogno di questa contrapposizione tra destra e sinistra. Con Giancarlo Cancelleri abbiamo parlato dei problemi che ci sono e abbiamo molte convergenze di analisi. E’ una persona che ha avuto responsabilità nazionali significative e sarebbe utilissimo in un progetto per il rilancio della città”. Una possibile alleanza? Ancora nulla di definito. “Stiamo lavorando per vedere se queste affinità sono tali da spingerci verso un obiettivo comune”.