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Torna a Piazza Armerina la “Testa di dama”, Samonà: “Restituire centralità alle aree interne”

mercoledì 1 Settembre 2021

La “Testa di dama” di età Flavia, di cui era stata denunciato il trafugamento nel 2007, tornerà a Piazza Armerina per essere esposta definitivamente nel nuovo Museo di Palazzo Trigona sul piedistallo che, ad oggi, è rimasto vuoto in attesa della restituzione del reperto. Si conclude così una vicenda che ha privato per molti anni la comunità di un prezioso bene archeologico.

Testa di Dama

La Testa, che appartiene alla prima fase della Villa romana del casale (I-III secolo d.C.), raffigura una donna con la tipica acconciatura di età Flavia che, sicuramente, doveva far parte di una statua. La sua scomparsa da palazzo Trigona, che un tempo ospitava i magazzini della Soprintendenza di Enna, era stata scoperta a seguito dell’autorizzazione a visionare la testa, conservata nei magazzini di Palazzo Trigona, a una giovane archeologa e denunciata nel 2007. Nonostante sia stata ritrovata dai Carabinieri pochi mesi dopo, la statua è stata posta sino ad oggi sotto sequestro giudiziario ed affidata alla custodia della Soprintendenza di Enna che, solo in alcuni casi ne ha chiesto il dissequestro per esposizioni temporanee.

Oggi, completata la fase processuale, sono state attivate le procedure di dissequestro e, grazie alla dirigente generale dell’Assessorato dei Beni culturali, Mariella Antinoro, ne è stata autorizzata la definitiva esposizione al nuovo Museo di Palazzo Trigona.

Soddisfatto il direttore del Parco archeologico Morgantina-Villa Romana del Casale, Liborio Calascibetta, al quale verrà formalmente consegnata nei prossimi giorni dal Soprintendente di Enna e che ne curerà l’esposizione all’interno del nuovo Museo di Piazza Armerina. “Il piedistallo vuoto nella sala espositiva – dice Liborio Calascibetta – è stato un atto di fiducia nell’immediato ritorno della Dama. Sono molto felice, grazie all’intervento dell’Assessore Samonà, di aver potuto definire le procedure di dissequestro e aver restituito alla Città e alla comunità degli studiosi un prezioso reperto archeologico che torna per essere ammirato da noi tutti”.

“Con la restituzione della scultura si chiude una brutta vicenda di trafugamenti che aveva sottratto alla comunità un prezioso reperto. Viviamo oggi – sottolinea l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – una stagione di nuova sensibilità verso i beni culturali nella quale, grazie alle azioni messe in campo dal Governo regionale, si sta comprendendo come proprio il nostro patrimonio culturale è alla base del rilancio dei territori. Un nuovo sguardo che pone nella buona tenuta e nella valorizzazione del sistema dei parchi archeologici e dei Musei il fulcro di una politica di rilancio economico delle aree interne. Con il Ritratto di Augusto e le altre due teste di epoca romana trasportate da Siracusa pochi giorni fa a Centuripe, l’apertura del nuovo museo di Palazzo Trigona, gli interventi di miglioramento effettuati al sito della Villa romana del Casale, con la restituzione della Testa di Dama a Piazza Armerina – precisa l’assessore Samonà – e con l’organizzazione del Barbablù Fest in corso ad Aidone e Morgantina, si stanno compiendo passi da gigante per restituire attrattività a tutta la provincia di Enna”.

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