Agrigento, Capitale Italiana della Cultura 2025, raccontata tra le meraviglie e i paradossi. Lo spiega il Presidente del Consorzio Universitario di Agrigento Nenè Mangiacavallo, raggiunto da ilSicilia.it presso la Valle dei Templi, che ha coordinato il progetto.
“Un successo per tutta l’Italia. Tuttavia dobbiamo sottolineare con estrema onestà che, oltre alle ricchezze, abbiamo pesanti criticità e paradossi che dovranno essere superati, in termini infrastrutturali, sociali, economici. Ritengo, dunque, che questa rappresenti una particolare e rara opportunità che viene offerta ad una comunità vastissima sul piano della crescita anche dal punto di vista occupazionale”.
Mangiacavallo, che ha svolto incarichi politici a Roma, analizza le esigenze della città, che può tornare ancora una volta protagonista nel mondo. E si rivolge alle nuove generazioni. “Dobbiamo prendere coscienza di queste immense potenzialità e trasformarle in proposta per il nostro territorio, per attrarre più turisti. Perché in atto abbiamo visitatori, invece Agrigento ha bisogno di un turismo diverso da quello attuale mordi e fuggi, bensì un turismo che parta da una componente culturale e che si allarghi ad esperienze nuove, moderne e- sicuramente- efficaci per quanto riguarda l’economia. Questo è in nostro motivo di stimolo a fare di più e meglio, e ringraziamo il Ministero della Cultura, perché non è un investimento fatto per il 2025 – sarebbe una iattura – ma si parla di investimento a medio e lungo termine, un dato che il sindaco ha più volte sottolineato. Dobbiamo proiettarci in una visione futura – ribadisce il presidente del Consorzio universitario di Agrigento – che renda protagonista Agrigento non solo per la sua storia che le civiltà ci hanno regalato, ma per quello che gli agrigentini sapranno costruire con un impegno corale e condiviso”.
Lo scopo , dopo la proclamazione avvenuta lo scorso 31 marzo a Roma, è riuscire a creare il binomio perfetto: cultura produce economia. Ci sarà una sorta di cabina di regia e il sindaco di Agrigento, Francesco Miccichè, insieme alla sua giunta sta già individuando soggetti competenti, ciascuno nel proprio campo. Per diventare una città europea, Agrigento deve essere una città più vivibile, deve offrire servizi migliori e raggiungere una svolta.