“È stata identificata dall’equipe del professor Fausto Baldanti, direttore dell’Unità di Microbiologia e Virologia del Irccs San Matteo di Pavia, la variante covid XBB.1.16 denominata ‘Arturo'”. Lo comunica l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Guido Bertolaso.
“Al momento non sono presenti notizie di altre identificazioni di ‘Arturo’ a livello italiano – commenta Bertolaso – abbiamo prontamente avvisato il ministero della Salute e i nostri laboratori sono in continuo contatto con l’Istituto Superiore di Sanità, con i quali collaborano alla sorveglianza nazionale”.
“Mi complimento con il professor Baldanti e la sua equipe per l’importante attività di sorveglianza complimenti da estendere a tutti i laboratoristi lombardi che continuano l’attento lavoro di analisi”, ha proseguito Bertolaso.
“La variante ‘Arturo’ – spiega il professor Baldanti – è stata identificata attraverso lo screening attivo presso l’ospedale che include sia pazienti ricoverati sia i pazienti che accedono al Pronto soccorso”.
“Il Centro Europeo per il controllo delle Malattie Infettive (ECDC) – continua il virologo – nel report del 23 marzo non ha ancora associato la variante a caratteristiche di maggior impatto né sulla gravità, né sulla capacità di infettare, al momento stiamo valutando attentamente la situazione”.
“Per questa nuova variante – conclude l’assessore Bertolaso – non sono presenti evidenze per prevedere misure aggiuntive: rimane sempre importante come prevenzione, non solo per il covid, ma per tutti i virus respiratori, una corretta igiene delle mani e l’utilizzo di mascherine in presenza di persone fragili/malate e quando si hanno i sintomi dell’influenza”.
Covid: Iss,il 4 aprile la variante Kraken al 45,3% in Italia |
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In Italia il 4 aprile scorso il lignaggio XBB.1.5 (Kraken) aveva una prevalenza stimata al 45,3%, con il BQ.1 (Cerberus) al 9,7%. Sono questi i risultati dell’indagine rapida condotta dall’Istituto superiore di sanità e dal Ministero della Salute insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler. La classificazione tiene conto delle nuove indicazioni di Ecdc e Oms, che considerano in maniera indipendente i lignaggi derivanti da Omicron.
Queste le prevalenze stimate: BA.2.75 e relativi sottolignaggi (la cosiddetta Centaurus) 6,3% (0-21,4%); BQ.1 e relativi sottolignaggi (cd ‘Cerberus’) 9,7% (range: 0% -100,0%); XBB e relativi sottolignaggi (escluso XBB.1.5) 36,1% (range: 0% -70,8%); XBB.1.5 e relativi sottolignaggi (cd ‘Kraken’) 45,3% (range: 0,0% – 66,7%).
“In linea con quanto atteso – afferma l’Iss – la proporzione di sequenziamenti attribuibili a XBB.1.5 si conferma in aumento, raggiungendo una prevalenza pari al 45% nella presente indagine (38,4% nell’indagine precedente). XBB.1.5 è considerata, ad oggi, variante d’interesse (VOI) dagli organismi internazionali.
Al momento, non ci sono evidenze correlabili ad una maggior severità della malattia associata a XBB.1.5, mentre il rischio di trasmissione risulta aumentato”. E’ invece in In diminuzione la prevalenza di BQ.1 (9,7% vs 29,6% dell’indagine precedente).
In riduzione anche la circolazione di BA.2., con una prevalenza nazionale stimata al 6,3% (12% nell’indagine precedente).
Per l’indagine è stato chiesto ai laboratori delle Regioni e Province Autonome di selezionare dei sottocampioni di casi positivi e di sequenziare il genoma del virus. Il campione richiesto è stato scelto dalle Regioni/PPAA in maniera casuale fra i campioni positivi garantendo una certa rappresentatività geografica e, se possibile, per fasce di età diverse. In totale, hanno partecipato all’indagine tutte le Regioni/Province autonome, ad eccezione della Valle d’Aosta, e complessivamente 85 Laboratori Regionali ed il Laboratorio di Sanità Militare
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