Il caso della mancata elezione del nuovo presidente del consiglio comunale che prenda il posto di Cateno De Luca (QUI) è la cartina di tornasole di una maggioranza che traballa. Le opposizioni si preparano a sferrare il colpo, sebbene non riescano a mettersi d’accordo su un nome trasversale alternativo a Nello Pergolizzi (indicato da De Luca), e ironizzano sulla “maggioranza più Iva” che non c’è più.
E i tre consiglieri comunali di Fratelli d’Italia Libero Gioveni, Dario Carbone e Pasquale Currò lanciano l’affondo.
“Indipendentemente da chi assumerà il ruolo di nuovo Presidente del Consiglio Comunale, non possiamo non certificare che in questi primi dieci mesi di mandato il duo De Luca/Basile ha di fatto dilapidato, un patrimonio di numeri d’Aula che all’inizio consentì a qualcuno che rideva a 32 denti sbeffeggiandoci, di asserire che a noi dell’opposizione non ci avrebbero consentito di toccare palla! Ebbene – insistono Gioveni, Carbone e Currò – non solo noi e altri gruppi di opposizione la palla l’abbiamo toccata eccome, ma rischiamo adesso anche di ‘fare goal e palla al centro’! Il delirio di onnipotenza del loro allenatore, infatti, sta portando questa squadra di governo della città alla deriva e prova ne è il fatto che questa attuale paralisi politico-amministrativa sta avvenendo, per responsabilità certamente da attribuire a una sua dimissione calcolata ‘a tempo’ per fini politici personali, proprio in un momento in cui occorrerebbe approvare atti importanti come il Bilancio di Previsione 2023 con annesso DUP, il nuovo piano Tari e tutte le delibere di carattere amministrativo. La città non è stupida e ha certamente compreso che in questo primo scorcio di mandato, salvo aver assistito ad aumenti di indennità di sindaco e assessori, all’aumento delle partecipate con l’avvento di un’altra travestita da Fondazione, all’aumento delle bollette dell’acqua, all’eliminazione dello sconto per la differenziata, alla confusione e ai malumori generati per la long list della Messina social city che ha visto dimettere anche il suo terzo direttore generale, alle dimissioni di un validissimo assessore capace di intercettare fondi europei, non ha certamente più visto nulla di concreto ed importante per una cittadinanza che si sarebbe aspettata ben altro!”
I tre consiglieri fanno appello al sindaco Basile che,”non avendo più un’ombra ingombrante dentro il Palazzo che, spiace dirlo, ne ha sminuito la sua figura istituzionale, dovrà concentrarsi su ciò che è rimasto della sua maggioranza e dando a nostro avviso quella giusta considerazione politica a tutti i gruppi consiliari che finora, con grande senso di responsabilità, hanno dimostrato con proposte concrete e azioni vigili sull’operato dell’Amministrazione, di avere a cuore le sorti di una città che adesso non meritava certamente di assistere a questo indecoroso spettacolo”.