“Dobbiamo confrontarci con una burocrazia lenta e deficitaria sotto il profilo numerico perché sconta l’assenza di 1200 persone andate in pensione e non sostituite a causa di un accordo Stato-Regione, opportuno in quel momento perché ha consentito di evitare lo stato di dissesto, che non prevedeva la possibilità di nuove assunzioni. Abbiamo già incontrato il ministro dell’Economia Giorgetti e abbiamo chiesto di rivedere quell’intesa alla luce dell’andamento positivo dei conti”. Così il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, all’assemblea della Cna.
“Perché senza ottenere un’apertura al reclutamento di nuova classe impiegatizia e direttiva la Regione non ce la può più fare – Occorre poi superare anche quel gap che deriva da una bassa infrastrutturazione della nostra terra, sotto il profilo del gommato e delle ferrovie. Anche in questo ambito ci sono grandi impegni, con uno stanziamento di parecchi miliardi da parte di Rfi sulla tratta ferroviaria Palermo-Catania e Catania-Messina, e la volontà di ripristinare normalità e decenza sull’autostrada Palermo Catania. Per quest’ultima in particolare, è stato approvato recentemente un emendamento, da me condiviso, che prevede la possibilità di commissariare i lavori di questa arteria strategica che collega due parti della Sicilia e aiuta anche gli imprenditori nella logica del trasporto merci sul gommato”. “La ripresa economica – conclude – la iniziamo a vedere, quindi, non soltanto negli auspici ma nelle dinamiche che abbiamo iniziato a porre in essere in questi circa sei mesi di governo regionale. La nostra attenzione nei confronti del mondo imprenditoriale, della libertà d’iniziativa e della semplificazione non verrà mai meno, d’altronde lo dice anche la mia storia politica e personale”.
Sempre sul tema delle infrastrutture, in merito al Ponte sullo stretto, il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto: “Siamo nella fase iniziale, il governo ha ripreso questo fascicolo, il ministro Salvini sta conducendo questo percorso e chiaramente si individueranno anche le risorse“. “Questo incontro a Confindustria è occasione di riflessione dal taglio economico. Dopo tanti anni ci troviamo di fronte a un governo stabile. Dobbiamo mettere insieme tutte le fonti di finanziamento a disposizione, mettere in campo una strategia unica. L’utilizzo di queste risorse è un’occasione fondamentale, a maggior ragione se pensiamo allo scenario in cui ci troviamo”
“Da qui a qualche giorno vareremo la riforma di quella Commissione tecnica specialistica che in passato ha impedito tantissimi investimenti, da parte di gruppi imprenditoriali locali, del Nord e stranieri. Investimenti paralizzati perché alle richieste non veniva data alcuna risposta.
Finalmente chi investe avrà diritto a una risposta, in un senso o nell’altro. Abbiamo lavorato in silenzio, com’è nostro costume, ascoltando le parti interessate, il mondo economico e quello professionale, per fare sintesi e sistema e finalmente contiamo di intervenire strutturalmente su una paralisi che si era realizzata a causa del malfunzionamento di questo organismo”
Prosegue poi: “Stiamo lavorando col Governo nazionale affinché si apra un dialogo sull’abbattimento del costo energetico. Abbiamo posto il tema qualche settimana fa e chiesto una riflessione sulle tante richieste giunte in Sicilia dai grandi gruppi per realizzare legittimamente impianti fotovoltaici.
Lavoreremo affinché una parte di questa energia possa rimanere nel territorio in cui è prodotta e quindi possa contribuire ad abbattere percentualmente il costo della bolletta in maniera strutturale e non episodica. Mi sono già confrontato con il ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin e abbiamo concordato l’esigenza di affrontare l’argomento in sede di Conferenza delle Regioni, perché questo è un tema globale e interessa l’intero territorio del nostro Paese”.
“È un momento importante per capire al meglio il futuro della Sicilia. Si parla di infrastrutture, di temi legati al mondo dell’industria e turismo. C’è stato un fitto confronto in questi giorni per discutere le condizioni delle linee ferroviarie e i continui ritardi. Dobbiamo pensare alla nostra regione non come appendice della Penisola, ma come un’isola. Le difficoltà sono tante, e la nostra peninsularità ci costa 6miliardi l’anno. Abbiamo un piano strade, stiamo lavorando affinché si possa migliorare una rete aeroportuale, velocizzare i collegamenti tra gli aeroporti, stiamo lavorando affinché la Sicilia viva come isola. Stiamo lavorando con impegno per tutta una serie di progetti per la regione, le cui vere risorse sono il capitale umano. È importante avere la consapevolezza di aver un governo vicino agli italiani“. Lo ha sottolineato l’Assessore regionale Alessandro Aricò, durante Infrastrutture per lo sviluppo della Sicilia, il convegno in corso a Palermo, nella Sala Terrasi di Confindustria Sicilia.