Mercoledì approda alla Camera, con ogni probabilità con la richiesta di voto di fiducia, il dl Ponte sullo Stretto, per la conversione in legge. Poi l’ultimo passaggio in Senato, entro il 20 maggio. Da quel momento la ricostituzione dello Stretto di Messina e l’iter per la realizzazione dell’opera saranno pienamente operativi. Nel frattempo le istituzioni locali chiedono maggiore coinvolgimento e condivisione in merito ad opere che avranno un forte impatto sul territorio. Non a caso nei giorni scorsi è stato l’Ordine degli ingegneri di Messina a chiedere con urgenza la riattivazione del Comitato Tecnico Interistituzionale per le opere connesse al Ponte (QUI). Istanza condivisa anche dalla Consulta regionale degli ordini degli Architetti, presieduta da Pino Falzea.
“Non solo di opere connesse si dovrà parlare riattivando il Comitato Tecnico Interistituzionale, ma anche di quelle Opere Compensative, che dovranno essere opere utili alla Città Metropolitana e opportune per riequilibrare i disagi che i territori interessati dai lavori subiranno con la realizzazione di una colossale infrastruttura europea- si legge nel documento– Gli Architetti Siciliani vogliono sottolineare ancora una volta l’importanza del Ponte sullo Stretto per connettere l’Italia ai grandi sistemi del trasporto internazionale e restituire un ruolo di centralità al Sud Italia ed alla Sicilia nel sistema degli scambi commerciali mondiali, posti come sono al centro dei corridoi intermodali Nord-Sud ed Est-Ovest del globo. Da qui transitano la maggior parte delle merci che poi, per la carenza delle infrastrutture italiane, approdano nei porti del Nord Europa, allungando i tempi di navigazione di settimane, pur di trovare porti gateway, terminali di infrastrutture che permettono ai grandi vettori dei trasporti di raggiungere, via terra attraverso il trasporto su rotaia, l’intero continente. Ciò per evidenziare che l’opera interessa il Paese intero, ed il Paese intero ne trarrà benefici”.
In questo contesto il Ponte, affiancato ad interventi di media velocità ferroviaria che si stanno realizzando in Sicilia consentirà il completamento di un sistema di trasporto nazionale ecocompatibile, coerente ad una delle principali raccomandazioni comunitarie, vista la funzione determinante della ferrovia nell’abbattimento dell’inquinamento atmosferico. La rete ferroviaria siciliana supererà il ruolo di marginalità, specialmente per il traffico delle merci che oggi la caratterizza e ciò creerà notevoli benefici per l’ambiente dei quali ancora oggi poco si parla, ma che sono estremamente importanti per la salute dei nostri territori e degli abitanti che li vivono.
Gli architetti siciliani quindi sollecitano la concertazione di un programma condiviso per le infrastrutture evidenziando come il “Tavolo Interistituzionale sia fondamentale per governare noi e non altri i processi di trasformazione urbana e territoriale che tale opera innescherà, limitare i disagi per la popolazione, vigilare affinchè gli espropri siano coerenti con i reali valori di immobili. Bisognerà vigilare sullo svolgimento dei lavori e sulla gestione finanziaria degli investimenti, ma anche promuovere l’immagine della città sia sul piano turistico che sul piano imprenditoriale, attraverso una pianificazione strategica e puntuale delle azioni da intraprendere, da condividere con la cittadinanza, le piccole e medie imprese, le associazioni in modo che il ‘nuovo’ sia compreso, accettato e rispettato da tutti. Messina, con la grande Infrastruttura e le opere connesse e complementari e/o compensative diventerà “altra”: sta a noi fare in modo che diventi più bella, elegante, accattivante ma anche produttiva, competitiva e pertanto attrattiva”.