Giugno è arrivato e con lui anche l’ansia da esame di maturità. Intere generazioni di studenti hanno vissuto e conservano nella bacheca dei propri ricordi “la notte prima degli esami”.
Superata l’emergenza sanitaria, quasi mezzo milione di studenti si prepara ad affrontare l’esame di Stato che torna in presenza, insieme alla commissione, che torna ad essere composta da un presidente esterno all’istituzione scolastica, tre commissari interni e tre esterni. Essere dotati di un forte spirito di adattamento sarà fondamentale per i maturandi di quest’anno, ma non vi e è dubbio che l’intero quinquennio che si sta per concludere, li abbia già temprati a dovere.
“Anche noi siamo stati investiti in pieno dalla pandemia” ci racconta Federica, tra i maturandi dell’indirizzo linguistico del Liceo “Francesco Scaduto” di Bagheria. “Tutto ha preso il via a metà del secondo anno e poi ci ha costretto a trascorrere l’intero terzo anno in Dad. Durante le lezioni a distanza molti erano i ragazzi che non riuscivano a mantenere la costanza nello studio e quando sono riprese le lezioni in presenza, tutto questo si è aggiunto alle difficoltà di tutti i giorni. Abbiamo cambiato professoressa di inglese ogni anno” continua Federica. “La pandemia ha sicuramente creato tanti disagi, anche a livello umano. Legare tra noi compagni è stato un po’ difficile, ma per fortuna abbiamo recuperato il rapporto nel corso del 4° anno, anche grazie alle tante attività e gite organizzate dalla scuola”.
“Perdere un intero anno a causa della pandemia non ci ha permesso di prepararci al meglio per questa maturità. Le nostre abilità, soprattutto nella traduzione sono drasticamente calate” racconta Preetivi, studentessa al Liceo Classico “Vittorio Emanuele II” di Palermo. “I professori di latino e greco sono cambiati 3 volte in 5 anni e oggi ne piangiamo le conseguenze”.
Ma c’è anche ci è riuscito ad ottimizzare al massimo i mesi in pandemia. E’ il caso di Livia, studentessa del Liceo Linguistico “Leonardo Sciascia” di Sant’Agata di Militello. “In quarantena, i miei compagni ed io, abbiamo studiato davvero tanto. I miei voti infatti hanno ricevuto una vera e propria impennata. Abbiamo preso l’abitudine di incontrarci in videochiamata di sera e passavamo ore a ripassare. La pandemia, infatti, ci ha uniti molto anche a livello umano. Ci vedevano solo attraverso lo schermo del computer, ma ci sentivamo continuamente. Abbiamo passato tanti compleanni in Dad e li festeggiavamo tutti rigorosamente in videochiamata”.
Ma come sarà strutturato l’esame di maturità di quest’anno?
LA PRIMA PROVA
Si svolgerà mercoledì 21 giugno alle 8:30 con modalità identiche in tutti gli istituti e con durata massima di 6 ore.
Gli studenti possono scegliere tra tipologie e tematiche diverse: 7 tracce che fanno riferimento agli ambiti artistico, letterario, storico, filosofico, scientifico, tecnologico, economico e sociale.
Tantissime le possibili tematiche che professori e studenti hanno già cercato di ipotizzare. Quest’anno infatti ricorrono molti anniversari, come i 150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni, i 90 anni da quella di Italo Svevo e i 50 anni dalla scomparsa di Carlo Emilio Gadda. Da non dimenticare anche i compleanni: Italo Calvino, infatti, quest’anno avrebbe compiuto 100 anni, Umberto Saba 140, e Gabriele D’Annunzio avrebbe spento ben 160 candeline. Ma nel 2023 ricorrono anche eventi che hanno profondamente cambiato il corso della storia: 90 anni fa Adolf Hitler conquistava il titolo di cancelliere e 140 anni fa nasceva Benito Mussolini. Joseph Stalin, invece, moriva nel 1953, ben 70 anni fa e nel 1963 Martin Luther King, insieme ai suoi sostenitori, marciava su Washington per i diritti civili dei cittadini afroamericani.
Ma 100 anni fa usciva anche il celebre romanzo intitolato La coscienza di Zeno e appena 10 anni dopo Filippo Tommaso Marinetti pubblicava il secondo manifesto del movimento Futurista: L’immaginazione senza fili e le parole in libertà.
Per le tracce di attualità, invece, sono 4 i possibili candidati: la guerra in corso in Ucraina, l’incoronazione di re Carlo III, le intelligenze artificiali e la recente scomparsa dell’ex premier e fondatore di Forza Italia, Silvio Berlusconi.
LA SECONDA PROVA
La seconda prova scritta si terrà giovedì 22 giugno e riguarderà una o più delle discipline che caratterizzano il corso di studi. Quest’anno torna ad essere una prova nazionale, a differenza dello scorso anno dove le tracce erano state elaborate dalle singole commissioni d’esame.
Al liceo classico si dovrà affrontare la versione di latino, con la supervisione del professore interno, e gli autori più gettonati sembrano essere Cicerone, Svetonio e Tacito;
Al liceo scientifico, si prevedono problemi sullo studio di funzione e quesiti sulla probabilità e sul programma di geometria analitica;
Al liceo linguistico si testerà la conoscenza della lingua inglese. Il docente esterno sottoporrà agli studenti due comprensioni del testo che daranno modo ai ragazzi di mostrare tutta la loro proprietà di linguaggio e la conoscenze delle tematiche trattate.
Al liceo delle scienze umane la scelta ricadrà su pedagogia o sociologia e la prova consisterà in un esame di comprensione del testo. Gli studenti dovranno rispondere a 2 domande su 5, discutendo le tesi degli autori in un tema e inserendo le conoscenze acquisite nel corso dell’ultimo anno di liceo.
IL COLLOQUIO ORALE
Si tratta di un colloquio in chiave multi e interdisciplinare: in poche parole, la commissione valuta sia la capacità del candidato di cogliere i collegamenti tra le conoscenze acquisite, sia il profilo educativo, culturale e professionale dello studente.
L’esame prenderà il via da uno spunto iniziale – un’immagine, un breve testo, un breve video – scelto dalla commissione.
E’ proprio quest’ultima prova a preoccupare più di tutte gli studenti, che si ritrovano ad affrontare, faccia a faccia, i commissari esterni sugli argomenti più casuali. “Nonostante i professori ci abbiano fatto esercitare molto, l’ansia rimane tanta. Una mia amica, ad esempio, mi ha raccontato che al suo esame orale è stata estratta la foto di un limone e dopo la confusione iniziale è riuscita a collegarsi a chimica parlando dell’acidità” racconta Preetivi.
“Al liceo linguistico le tematiche possibili sono 8 – non 7 come in tutti gli altri indirizzi – e i professori ce la stanno mettendo tutta per prepararci nel migliore dei modi” spiega Livia.
Nonostante la conclamata difficoltà della prova “i professori si aspettano tanto da noi perché il livello di maturità in classe è altro e di conseguenza aumenta anche il senso di responsabilità che proviamo noi studenti” spiega Riccardo, iscritto al 5° anno del Liceo Scientifico Statale “Benedetto Croce” di Palermo. “Forse la cosa più importante che ho imparato nel corso del mio percorso è che la scuola, la vera scuola, va fatta in presenza. Il contatto umano e il dialogo sono mancati tanto negli anni di pandemia e sono questi gli aspetti più importanti della scuola. Il processo di apprendimento è stato rallentato, ciononostante occorre sforzarsi di trovare sempre il lato positivo nelle cose e anche all’esame cercheremo di fare il massimo”.