Animi sempre più agitati, quelli dei 686 lavoratori di Amap che attendono notizie sugli stipendi. L’incontro dei rappresentanti sindacali in via Cavour, a Palermo, alla presenza del Prefetto Maria Teresa Cucinotta, del viceragioniere generale del Comune, Roberto Pulizzi, e dell’avvocato della partecipata, Giovanni Di Benedetto, è stato puramente interlocutorio.
È stato, infatti, solo confermato che l’azienda ha presentato istanza di conversione del debito alla Procura per lo sblocco dei conti correnti, in modo da poter pagare gli stipendi e non interrompere il servizio idrico nei 47 Comuni del Palermitano.
Stando a quanto riferito ai sindacati, la Procura dovrebbe esprimersi domani mattina. Secondo alcune indiscrezioni, pare che l’orientamento sia negativo. Per questo, i rappresentanti dei lavoratori stanno cercando di fare pressioni “affinché si prenda in considerazione – sottolinea il segretario Filctem Cgil Calogero Guzzetta – quella parte del provvedimento della Guardia di finanza che prevede il sequestro di beni e somme equivalenti. Se è vero che il reale valore dell’edificio di via Volturno è di 11 milioni di euro anziché 20, è anche vero che non può bastare questo a far rigettare in toto l’istanza. Amap vanta crediti per 8 milioni di euro. A farsi carico delle eventuali difformità devono essere il Comune, la Regione e, se è il caso, anche il Governo nazionale”.
Intanto, la protesta dei dipendenti Amap davanti alla Prefettura per lo stop agli stipendi a causa del sequestro preventivo iniziata questa mattina si è conclusa al termine dell’incontro, non senza qualche difficoltà, vista la nebbia in cui è immerso il futuro dell’azienda. Il sit-in, però, riprenderà domani nelle ore in cui si prevede che possa arrivare la decisione della Procura.
Quanto al rischio che ci possano essere rallentamenti e interruzioni al servizio idrico, di depurazione e fognario, “cominciano a scarseggiare carburante e reagenti. Abbiamo, dunque, chiesto all’avvocato – conclude Guzzetta – di intervenire sulla dirigenza per sapere effettivamente quanta autonomia ha ancora l’azienda”.
In una nota congiunta, Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e Federenergia Cisal scrivono di stare valutando “un pacchetto di iniziative da mettere in campo a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori e anche della cittadinanza dei 47 comuni interessati, a partire da domani, con un sit-in sotto Palazzo delle Aquile alle ore 12. Considerata la gravità della situazione, ci aspettiamo di essere ricevuti dal sindaco Lagalla in persona. Riteniamo – continuano – che la magistratura debba fare il suo corso ma anche che la politica tutta debba farsi carico di questa situazione drammatica, anche trovando risorse aggiuntive da mettere a disposizione della magistratura, per superare quella che a breve potrebbe diventare una vera e propria emergenza sociale”.