Il problema del randagismo ad Enna sta diventando sempre più insostenibile. Proprio per questo si è svolta negli scorsi giorni presso la sede della segreteria del Partito Democratico, una riunione che ha visto come protagonisti i consiglieri dello stesso Pd e di Nuova Cittadinanza, rappresentanti dell’OIPA di Enna e un nutrito gruppo di liberi cittadini che si occupano di randagi a titolo di volontariato.
Durante l’incontro si è discusso della tematica e degli ultimi atti deliberativi emanati dall’assessore al ramo, Biagio Scillia, che peraltro durante il consiglio comunale del 25 maggio ha rigettato ogni tipo di confronto con i consiglieri ma anche con le realtà associative che della materia si occupano quotidianamente.
La situazione ed il confronto
I partecipanti si sono poi confrontati anche sui punti programmatici contenuti nella mozione presentata dai gruppi di minoranza, dalla quale emergeva una “mala gestio” economico – sociale del fenomeno che rimane incontrollato: in canile vi sono infatti più di 400 cani provenienti dal comune di Enna per una spesa che oramai si aggira intorno ai 600 mila euro. Dunque i cani si trovano in un luogo infelice e insano e le tasche del comune, e quindi dei cittadini, pagano un prezzo davvero sconsiderato. L’intento dell’incontro è stato quello di ragionare sulle possibili iniziative da mettere in campo e quindi su diverse forme di mobilitazione volte ad affrontare il problema in maniera concreta.
“Ci siamo dati degli obiettivi e delle scadenze”, commentano i presenti: “In primis sollecitare l’Amministrazione a mettere in atto, in tempi rapidi, quello che prevede la legge regionale dell’agosto 2022, senza fare di essa libera interpretazione ma cogliendone il senso giuridico e sociale”.
Se realmente recepita, tanti sarebbero i punti volti alla realizzazione del benessere dell’animale, a oggi non tutelato, ma anche la vita di chi per gli animali, di proprietà del comune, si spende in termini di tempo e denaro dovendo sopperire alle tante mancanze dell’Amministrazione Dipietro.
“Perché parlare di sterilizzazione dei cani padronali, non sono loro a stare per strada e accoppiarsi secondo natura. Non sarebbe più proficuo avviare una vera collaborazione con la clinica veterinaria dell’Asp per sterilizzare, a un costo contenuto, i cani vaganti e reimmetterli sul territorio?”, commenta la referente di OIPA Enna.
Ricordiamo che tutti i comuni del territorio provinciale dell’Ennese, hanno attivato una convenzione con il dipartimento di veterinaria dell’Asp e in alcuni casi, nel giro di poco tempo, con un’attenta campagna di sterilizzazione, hanno già dimezzato il numero dei cani vaganti sul territorio.
“Noi siamo disponibili a mettere a disposizione il nostro tempo, la nostra esperienza per arginare il fenomeno. Sensibilizzando le persone, lavorando sulle adozioni dei cani presso famiglie desiderose di averli, ma dobbiamo anche essere messi nelle condizioni di farlo, senza infrangere le regole, senza andare incontro a sanzioni amministrative e possibilmente avendo dei luoghi dove farli transitare prima di farli adottare; delle oasi nelle quali lavorare in sicurezza per loro”, hanno commentato i cittadini presenti.
Gli interventi dei consiglieri, sono stati volti a delucidare i presenti sulle azioni politico-amministrative messe in atto e sugli obiettivi che con il loro intervento vorrebbero raggiungere, obiettivi condivisi da tutta l’assemblea: la realizzazione di un sistema comunale anagrafico dei randagi con software di gestione, censimento e identificazione; la realizzazione di oasi canine; la stipula di una convenzione con l’Asp di Enna poiché inesistente; l’apertura di una finestra per la microchippatura di tutti i cani padronali senza applicare sanzioni; monitoraggio dell’attività svolta nel canile privato e una revisione del regolamento comunale in funzione delle nuove disposizioni regionali.