Arrivano anche i malanni col maltempo, ma non solo negli umani.
Infatti, a causa di sbalzi di temperatura, tra tutte le patologie che possono colpire l’apparato respiratorio del gatto, il più comune è probabilmente è il raffreddato.
Questa patologia tanto comune e diffusa, chiamata anche rinotracheite, può essere curata in maniera piuttosto semplice, ma, a differenza degli umani, il raffreddore nel gatto non va mai preso alla leggera e bisogna intervenire rapidamente con i dovuti accorgimenti.
Cosa fare e cosa evitare?
Se il gatto è raffreddato significa che c’è in corso un’infiammazione dell’apparato respiratorio e per evitare che possa trasformarsi in qualche cosa di più serio. E’ fondamentale, quindi, imparare a riconoscere i sintomi delle malattie che non sono poi così differenti da quelli che possiamo ritrovare anche tra le persone.
Un gatto raffreddato avrà il naso che cola e tenderà a fare parecchi starnuti nel corso della giornata e il muco, che in molti casi si presenta denso, è accompagnato dalla presenza di pus. Il micio tenderà a mangiare poco e a starsene rintanato in un nascondiglio scelto per l’occasione.
In un gatto raffreddato, inoltre, il naso si presenterà irritato e screpolato e spesso l’animale avrà gli occhi rossi assieme a lacrime e, a volte, secrezioni purulente.
In alcuni casi, il gatto raffreddato presenterà anche tosse e qualche linea di febbre.
Quando c’è bisogno del veterinario?
Quando si notano i primi sintomi, si può attendere qualche giorno per capire se l’emergenza raffreddore rientra da sola. E’ meglio lasciare il nostro amico felino tranquillo senza forzarlo a giocare o a mangiare. Assicuriamoci, però, che abbia acqua fresca sempre a disposizione e beva abbastanza, perché è importante che rimanga ben idratato.
Se non c’è febbre e il gatto mangia e beve abbastanza, è possibile attendere un paio di giorni.
Se invece i sintomi non regrediscono entro 3 giorni, oppure se abbiamo a che fare con un cucciolo o un gatto anziano, è importante rivolgersi al veterinario.
Il veterinario prescriverà un trattamento farmacologico a base di medicinali di vario tipo: antibiotici, antinfiammatori e antistaminici.
Bisogna fare molta attenzione a seguire con precisione le indicazioni del medico e soprattutto a non dare mai medicine per esseri umani al micio perché molte sono assolutamente tossiche per la specie.
E’ opportuno fare attenzione alla pulizia del gatto per alleviare l’irritazione di naso e occhi utilizzando un panno pulito e leggermente inumidito per rimuovere delicatamente eventuali secrezioni.
E fondamentale tenere il gatto in un luogo riparato da correnti d’aria, magari in un’ambiente ben umidificato così da aiutare il micio a respirare meglio.