Dopo il rodaggio del primo anno al governo del Paese e della Regione, Fratelli d’Italia in Sicilia scalda i motori e, da Catania, prende di petto alcuni importanti temi, centrali a livello nazionale ed internazionale.
Autonomia energetica, sviluppo industriale dell’isola, ruolo dell’Europa nel vicino continente africano: questi i punti centrali di “Sicilia Mare Nostrum“, la convention dei patrioti che si terrà domani pomeriggio in piazza Europa, nel cuore del capoluogo etneo.
Durante l’evento, che vedrà tra i suoi protagonisti il ministro del Mare e della Protezione Civile, Nello Musumeci, e quello delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, si parlerà inoltre del “Piano Mattei“, il programma del governo guidato da Giorgia Meloni per trasformare il Mediterraneo in un “hub energetico”, grazie alle infrastrutture sottomarine che la Sicilia già possiede.
Una presenza, quella degli esponenti di governo, che sembra lanciare un messaggio chiaro ai siciliani, alle altre forze politiche e, non ultimi, ai grandi gruppi privati: la Sicilia è pronta per affrontare quel tanto atteso sviluppo industriale che potrebbero renderla, in un arco temporale anche breve, protagonista della crescita del Paese e del continente.
Realizzare la manifestazione a Catania, nella città della famosa e mai a pieno realizzata Etna Valley – il polo industriale che, accanto ai giganti come Enel-3Sun e ST-Microelectronics dovrebbe vedere il fiorire di altre realtà di dimensioni minori – potrebbe avere un ulteriore significato: le istituzioni deputate allo sviluppo del territorio devono partire da qui e collaborare, davvero.
Quello di un Mare Nostrum è infatti un progetto che non può prescindere da una comunione di intenti tra i governi di Roma e di Palermo.
Una sinfonia che, sino ad ora, non si è sempre sentita. O, almeno, non come forse si sarebbero aspettati gli elettori che, sia a Palazzo Chigi che a Palazzo d’Orleans hanno portato la stessa maggioranza di centro-destra.