Che fine hanno fatto i 400 mila euro previsti in Finanziaria per i contributi agli utenti destinati all’installazione di impianti fotovoltaici per uso domestico?
Sin dal mese di maggio, da Viale Campania si è rimasti in attesa, passiva e infruttuosa, del regolamento attutivo che avrebbe dovuto fare da raccordo allo sblocco delle risorse da destinare poi ai cittadini. A distanza di quasi tre mesi non si ravvisano novità sostanziali.
Va detto che l’assessore all’Energia Roberto Di Mauro aveva anche valutato, insieme agli uffici tecnici, la possibilità di incrementare questa dotazione finanziaria stabilita in bilancio, ritenuta parziale sino ad essere irrisoria rispetto al tipo di attività e allo sforzo economico da sostenere. L’obiettivo non è solo quello dell’incentivazione energetica, ma anche quello di allargare la cerchia di utenti che possano partecipare, prima che gli uffici adottino la direttiva sul bando – che, probabilmente, a questo punto sarà reso pubblico dopo l’estate – e di procedere ad una graduatoria definitiva.
Quindi, rimangono ancora tanti e irrisolti i nodi sul tavolo del Dipartimento Acqua e Rifiuti. A complicare le cose, inoltre, è ancora la persistente mancanza di postazioni dirigenziali, tra cui anche quelle apicali, dovuta ai trasferimenti e ai pensionamenti negli anni, che non facilita la gestione delle attività maggiormente delicate.
A incidere in termini di carenza sono i diversi nervi scoperti della struttura burocratica e dirigenziale dei dipartimenti. Tra i settori coinvolti quello che concerne i rifiuti, il sistema idrico integrato, e anche la complessa pratica delle autorizzazioni che fa capo al Comitato tecnico scientifico. La carenza di personale comporta un arretrato anche sull’istruttoria e le poche risorse umane impiegate si ritrovano a gestire carichi di lavoro eccessivi, che vanno necessariamente smaltiti con competenze- che si acquisiscono con training interno – e persone. Infatti, il governo Schifani ha cercato di correre ai ripari con la pubblicazione di diversi atti di interpello per l’assegnazione di incarichi dirigenziali ai funzionari direttivi di ruolo dell’amministrazione regionale. Figure professionali certamente idonee e in possesso di tutti i requisiti necessari per svolgere ruoli così delicati.
Per tornare dunque allo “stop” e al “flop” dell’iniziativa contenuta nella legge Finanziaria lo stallo va posto in relazione con una serie di fattori, il regolamento attuativo che individua le somme e il modo per erogarle ai privati è fermo per la carenza di risorse umane. Il punto è il seguente: occorre redigerlo, individuare i capitoli di bilancio e l’appostamento delle risorse, e poi realizzare il bando che espliciti chi saranno i beneficiari, come partecipare e con quali requisiti. Consideriamo che si pongono una serie di problematiche legate alla normativa comunitaria e nazionale sulla distribuzione del contributo e degli incentivi. Anche l’interim è un problema di personale. Ma un dato è certo: i soldi ci sono e già questo è un punto di partenza. L’unico.