L’intuizione risale a febbraio, ai primi incontri a Roma, tra il presidente del Maxxi Alessandro Giuli e il senatore messinese Nino Germanà. Sono i giorni in cui si fa strada la certezza del Ponte sullo Stretto e la città inizia a riprendersi un suo spazio centrale.
L’idea è quella di aprire a Messina la sede del Maxxi, anzi, creare il Maxxi Med, polo museale del Mediterraneo. I passi successivi sono gli incontri di Giuli con il sindaco di Messina Federico Basile, il rettore dell’Università Salvatore Cuzzocrea, presenti sia Germanà che Fabio Longo, consigliere del ministro alla Cultura Sangiuliano. (QUI) Basile e Cuzzocrea sono entusiasti e individuano anche le sedi dove poter realizzare il polo museale di respiro internazionale nel cuore del Mediterraneo (Villa Pace e Torri Morandi). Anche il ministro Sangiuliano, da Parigi, annuncia sinergie a livello mondiale (QUI)
Il Maxxi Med piace, è una scommessa che si può vincere. Da febbraio a ieri i passi sono veloci e a Roma è stato siglato il protocollo d’intesa (QUI).
Più che soddisfatto Nino Germanà: “La sinistra, per questioni puramente ideologiche, ha per anni frenato lo sviluppo del Sud. Grazie alla visione lungimirante del presidente Alessandro Giuli, si farà una sede del prestigiosissimo museo di arte contemporanea Maxxi. Una storia che si ripete: è stata firmata la convenzione con il Comune e l’Università di Messina e anche stavolta a fare da grande attrattore è il Ponte sullo Stretto. Sono passati sette mesi da quando con Alessandro Giuli e l’amico Fabio Longo abbiamo affrontato per la prima volta il progetto del ‘Maxxi Med’ con sede in Sicilia, poi l’incontro con il rettore e con il sindaco Federico Basilie che hanno manifestato da subito grande interesse. Ieri ero a Roma per il Question time in Senato con il Ministro Salvini al quale va il mio ringraziamento perché è solo grazie alla sua caparbietà e alla sua determinazione per la realizzazione del Ponte se stiamo scrivendo una pagina di storia”.