“Ci stiamo impegnando a livello governativo nella piena attuazione della legge delega sulla disabilità 227 del 2021. Ci sono due decreti attuativi importanti: sull’accertamento della condizione di invalidità e sul progetto di vita che cambieranno il modo di interpretare la condizione delle persone con disabilità secondo i principi della convenzione Onu. Spero che in tutta la Sicilia si inizi un percorso insieme“.
Lo ha detto la ministra per le disabilità Alessandra Locatelli oggi a Siracusa nell’ambito del suo tour in Sicilia. La ministra è stata accolta nella sede della Fondazione Sant’Angela Merici, realtà attiva nel campo della riabilitazione sanitaria, dell’assistenza e dell’inclusione delle persone con disabilità, di malati di hiv, di anziani, di famiglie di immigrati e donne vittime di tratta, soggetti fragili e vulnerabili. “Abbiamo il compito di monitorare tutto quello che viene investito, ma la sfida è a tutti i livelli istituzionali. Da adesso per il futuro il modo di lavorare è farlo con Istituzioni, mondo del terzo settore e mondo privato insieme perché questo è l’unico modo per superare le difficoltà“, ha continuato.
“Sono tante le persone con disabilità, non solo intellettiva, fisica o relazionale, ma ci sono anche persone con malattie croniche degenerative, oncologiche, rare, che hanno bisogno di attenzione. Questi temi devono diventare un investimento delle nostre Istituzioni per il futuro“.
Presenti tra gli altri Carmela Tata, Autorità garante per le persone con disabilità Regione Siciliana, la parlamentare europea Annalisa Tardino della commissione sanità e diritti civili e Vincenzo Vinciullo, ex deputato regionale. “Dobbiamo garantire percorsi certi, non complessi, che vadano a supportare la vita e non a complicarla – ha detto la ministra – C’è bisogno di rinnovare la legge del “Dopo di noi,” che spesso non è stata compresa. Dobbiamo superare la logica delle frammentazioni dei servizi: il progetto di vita accompagna la dimensione della vita delle persone. È una responsabilità condivisa perché non è un compito solo della persona con disabilità o della sua famiglia, ma da condividere la comunità e con le istituzioni. E dobbiamo implementare le risorse perché possano arrivare ai cittadini. Puntiamo al Testo unico e al fondo unico sulla disabilità. Ma dobbiamo intraprendere la strada del cambiamento con progetti concreti” ha detto il ministro che ha dato appuntamento al 22 settembre a Rimini: “Lì studieremo le linee guida del prossimo piano nazionale disabilità, che sia finalmente piano concreto“.
“Sono stati fatti tanti passi avanti nel mondo dello sport. Ci sono norme che dobbiamo migliorare. Poi c’è un tema culturale. Abbiamo tanti campioni eccellenti nel mondo paraolimpico, ma ci sono anche tanti ragazzi con disabilità che hanno il diritto di godere della possibilità di fare sport e quindi dobbiamo fare di tutto per offrire in tutte le città questi momenti: non si ha bisogno solo di medicine e cure ma anche di momenti ricreativi e sportivi“.