“A Bellolampo c’è una bomba ecologica che può esplodere da un momento all’altro“. A dirlo Antonello Cracolici, presidente della Commissione regionale antimafia, che oggi, insieme ai colleghi Marco Intravaia e Roberta Schillaci, ha fatto un sopralluogo nella discarica di Palermo interessata da un incendio nei giorni scorsi.
“Da quello che ci viene riferito dai tecnici della Rap, l’incendio della scorsa settimana che ha interessato la discarica di Bellolampo potrebbe essersi sprigionato in maniera autonoma“, prosegue. “I tecnici della Rap hanno raccontato che le fiamme si sono sviluppate alle 14 con temperature che si aggiravano sui 50 gradi. La discarica è disseminata di vetri che potrebbero aver favorito l’innesco delle fiamme nella vasca 4 – continua Cracolici – ma le verifiche dovranno farle i carabinieri che stanno indagando. La commissione seguirà con attenzione questa inchiesta. Ma si pone il problema dell’insufficienza dei mezzi della Rap necessari per spegnere gli eventuali incendi. Si devono potenziare le infrastrutture della discarica, comprese quelle di vigilanza”. La commissione regionale Antimafia aprirà un’indagine sull’incendio avvenuto alla discarica di Bellolampo, per capire come e perché il fuoco è arrivato qui. Stiamo acquisendo le relazioni su quanto accaduto dagli organi inquirenti e dall’azienda Rap che gestisce la piattaforma. I fuochi non si accendono da soli e questa è un’area difficilmente accessibile“,conclude.
“La Commissione Regionale Antimafia è stata in visita questa mattina a Bellolampo. Insieme al sindaco Roberto Lagalla e all’assessore regionale ai Rifiuti Roberto Di Mauro abbiamo voluto vedere e prendere atto della situazione reale della discarica, dopo l’incendio dei giorni scorsi che ha fatto innalzare l’allerta rispetto ai livelli di diossina. Abbiamo incontrato i vertici della Rap e i tecnici che ci hanno spiegato la dinamica dell’evento e gli interventi immediati per arginarlo. Le fiamme hanno interessato, fortunatamente, solo la quarta vasca e si è riusciti ad arginare i danni. Ora si procede a mettere in sicurezza l’area, grazie anche ai lavori per la realizzazione della settima vasca e al riutilizzo del materiale di risulta per coprire la zona incendiata. In questo momento la cosa più importante è scongiurare che non ci siano rischi per la salute pubblica, la situazione è sotto stretto monitoraggio da parte dell’Arpa. Fra poco avremo il risultato dell’ultimo rilevamento, gli esiti sono pubblicati ogni 72 ore. Sembra che l’incendio non sia di natura dolosa, perché è scoppiato nel cuore della quarta vasca ed è probabilmente il risultato di un fenomeno di autocombustione dovuto alle temperature altissime. Faremo ulteriori approfondimenti grazie anche alle indagini delle Forze dell’Ordine che sono in corso. Il ruolo della Commissione è rendersi conto e testimoniare con la sua presenza la vicinanza e l’attenzione delle Istituzioni”.
È quanto dichiarato dal deputato regionale di FdI Marco Intravaia al termine della visita della Commissione Regionale Antimafia a Bellolampo.
Presenti anche l’assessore regionale all’Energia Roberto Di Mauro, il sindaco di Palermo Roberto Lagalla e Giuseppe Todaro, presidente della Rap, l’azienda che smaltisce i rifiuti a Palermo.
“Nel corso della conferenza di servizi che si è svolta oggi in Prefettura è emerso come le operazioni di spegnimento delle combustioni nella quarta vasca della discarica di Bellolampo procedano rapidamente con un’accelerazione rispetto ai tempi inizialmente previsti, avendo già spento l’incendio lungo la parte sommitale della vasca. Tutto ciò ha consentito già da 24 ore il conferimento dei rifiuti all’interno della terza vasca bis e di iniziare a liberare l’area ex Unieco, utilizzata per l’abbancamento negli ultimi giorni. Queste accelerazioni delle attività potranno agevolare anche le operazioni di raccolta rifiuti in città, in questo momento in difficoltà per la concentrazione di risorse umane impegnate nello spegnimento dell’incendio e per i guasti che hanno interessato alcuni mezzi. A questo proposito, la Rap ha già proceduto all’affitto di ulteriori macchine e a incaricare ditte esterne, attrezzate con pale meccaniche, per smaltire l’arretrato nei quartieri.
Sono confortanti, inoltre, i risultati dei rilevamenti sull’aria effettuati dai Vigili del fuoco su tre fronti del quartiere Borgo Nuovo. Il comandante provinciale dei Vigili del fuoco, Inzerillo, che ringrazio ancora una volta per l’importante supporto in questa fase, ha rassicurato sulla non presenza di sostanze tossiche nell’aria. Durante il vertice, inoltre, Arpa ha informato che probabilmente domani arriveranno i nuovi risultati sui rilevamenti di diossina nell’aria, mentre sono già in corso d’opera i campionamenti sul suolo su 12 punti per accertare i livelli di presenza di diossina sul terreno. Su queste ultime analisi, l’Arpa ha chiarito che i risultati saranno disponibili nei prossimi giorni per indispensabili tempi tecnici. In tal senso, ciò dimostra quanto sia stato importante emanare l’ordinanza di sabato scorso a scopo precauzionale e ringrazio l’Asp e le Forze dell’ordine per i costanti controlli che si stanno effettuando sugli allevamenti nell’area di 4 chilometri interessata dal provvedimento”. Lo ha dichiarato il sindaco di Palermo Roberto Lagalla al termine della Conferenza di servizi sull’incendio nella discarica di Bellolampo, che si è svolta oggi in Prefettura
L’assessore regionale all’Energia, Roberto Di Mauro, assicura che la settima vasca di Bellolampo sarà pronta entro settembre. “Dovrebbe essere sufficiente a dare due anni di vita alla discarica”, afferma Di Mauro che stamani ha partecipato, insieme alla Commissione regionale antimafia, a un sopralluogo a Bellolampo. Di Mauro ha confermato che a ottobre sarà pronto il Piano regionale dei rifiuti che comprenderà anche la costruzione di termovalorizzatori. L’assessore non ha voluto precisare quanti saranno e dove verranno costruiti. “Dobbiamo avere prima un quadro completo su tutta la filiera di produzione e smaltimento delle immondizie – ha spiegato – poi saremo in grado di stabilire le località dove saranno installati”.
“È evidente che l’incendio divampato a Bellolampo è l’effetto della gestione fallimentare del Comune di Palermo e della Regione Siciliana, sia nella gestione dei rifiuti che nell’attività di prevenzione incendi . Più che pensare a realizzare nuove vasche in cui riversare i rifiuti, bisogna portare avanti azioni per tutelare il nostro ambiente.” Questo secondo l’on. Mario Giambona deputato regionale del PD. “La mancanza di azioni concrete nei confronti dell’indifferenziato ha portato ad elevare Bellompo a rischio di bomba ecologica. In questi anni sono mancate azioni concrete per attuare in maniera seria la raccolta differenziata sul territorio del Comune di Palermo, il quale dovrebbe rispettare le normative comunitarie in termini di quantità minima di raccolta differenziata. Contestualmente la regione dovrebbe vigilare e sanzionare l’amministratore comunale poiché se Palermo differenziasse quanto la media del resto dei comuni della provincia, si libererebbero ⅔ delle vasche attualmente utilizzate. Ciò limiterebbe drasticamente i rischi di danni ambientali, oltre che la preoccupazione per sversamento di percolato e di incendi con annesso rischio diossina”.
“L’incendio che interessa l’impianto di smaltimento di rifiuti di Bellolampo rappresenta un serio pericolo per la salute dei cittadini residenti nell’area interessata e per l’ambiente in ragione della diossina e sostanze simili che si sprigionano per effetto della combustione“. Lo dice Roberta Schillaci deputata regionale dei Cinquestelle che oggi ha partecipato, in quanto componente della Commissione regionale antimafia, al sopralluogo presso la discarica di Bellolampo a Palermo. Il Movimento ha presentato un ordine del giorno all’Assemblea regionale siciliana. Si vuole impegnare il governo presieduto da Renato Schifani ad effettuare “un’attività di monitoraggio sulla possibile presenza di sorgenti di contaminazione ambientale e sanitario, nell’area della discarica di Bellolampo e zone limitrofe e alla istituzione di un tavolo tecnico in collaborazione con il Dasoe al fine di pianificare le linee d’intervento necessario per realizzare la tutela della salute in un’area a forte rischio ambientale”.