“Non c’è nessuna fila di gente al Pte di Lampedusa e lo dimostreremo nelle prossime ore con i dati ufficiali dell’Asp di Palermo. Eventualmente qualcuno se ne assumerà le responsabilità per aver creato allarmismo”. Lo spiega il sindaco delle Pelagie, Filippo Mannino, in merito all’ordinanza che impone il divieto temporaneo di balneazione nel tratto di mare di Cala Pisana.
Ordinanza che è stata firmata dopo che l’Asp ha comunicato il superamento dei valori limite dei parametri microbiologici relativi all’Escherichia coli. “L’ordinanza è stata adottata nel rispetto delle competenze di legge, e comunque il Comune ha sul tavolo delle analisi contraddittorie”, chiarisce l’amministratore. Ieri, Peppino Palmeri del Pd e di Obiettivo Pelagie e oggi il Codacons di Agrigento, che ha preannunciato un esposto in Procura, hanno parlato di “turisti e residenti che fanno la fila al pronto soccorso con vomito e dissenteria”.
Presenze che, in quanto responsabile della condizione di salute della popolazione, non risultato al sindaco che ha chiesto i dati ufficiali degli accessi al Poliambulatorio. Il Comune di Lampedusa è in attesa dell’esito delle nuove analisi, sulla qualità delle acque di Cala Pisana, del dipartimento di Prevenzione Uoc Laboratorio di Sanità pubblica, ma ha già sul tavolo i risultati di nuovi campionamenti fatti eseguire dal Consorzio turistico balneare isole Pelagie che dimostrerebbero come quel tratto di mare non sia inquinato.