“Sono addolorato per ciò che è successo, chiedo scusa alla ragazza e alla sua famiglia. Sono tornato indietro insieme al ragazzo di 17 anni per aiutarla. Ma mi è stato detto che la ragazza era consenziente“. Così in lacrime davanti al gip di Palermo Marco Gaeta uno dei sette giovani indagati per violenza di gruppo.
“Mi sono rovinato la vita. Mi era stato detto che la giovane era d’accordo – ha aggiunto Christian Maronia, il 19enne indagato – Ho anche una fidanzata e non avrei mai fatto una cosa simile. Io non conoscevo la ragazza, non l’avevo mai vista prima“.
Nel corso dell’interrogatorio è emerso che Angelo Flores avrebbe mostrato un video: “Si vedeva che lei sarebbe stata disposta a questa esperienza – aggiunge – Ad organizzare tutto è stato Flores“.
“Dovevo andare via, non dovevo restare. Non mi sono reso conto di quello che stava accadendo”. Anche Samuele La Grassa, un altro dei sette indagati ha risposto alle domande del gip. E’ il secondo dei tre arrestati lo scorso venerdì che varca la porta del Tribunale. “Ho sbagliato a non andarmene”, ha detto al gip. Il ragazzo sarebbe quello che, insieme ad Angelo Flores, ha filmato la scena con il cellulare. Si trovava alla Vucciria e anche lui ha ribadito di non avere mai conosciuto la ragazza prima di quella sera. Davanti al gip ha detto di non avere compreso di essere finito per errore in una vicenda orribile.
“Ho fatto una cazzata“. Ammette Elio Arnao, l’ultimo dei giovani arrestati rispondendo alle domande del gip. Anche per lui il racconto è stato a volte drammatico. “Nessuno di noi pensava si trattasse di una violenza – ha aggiunto Arnao – E’ stato un errore, un grave errore“.
Intanto il tribunale del Riesame di Palermo, respingendo la richiesta dei suoi legali, ha confermato il carcere per Cristian Barone,19 anni. Era finito in cella con Angelo Flores e Gabriele di Trapani, per i quali i giudici avevano già ieri ha respinto l’istanza di scarcerazione.
Dopo le prime decisioni di ieri sulle misure cautelari, proseguono oggi gli interrogatori davanti al gip di tre dei sette giovani arrestati con l’accusa di violenza sessuale di gruppo al Foro Umberto I a Palermo. Oltre a Maronia e La Grassa, si è presentato anche Elio Arnao. La loro partecipazione è stata ricostruita attraverso la denuncia della vittima di 19 anni e dall’analisi del video estrapolato dal cellulare di uno dei presenti.
E’ un’indagine complessa che si è svolta in due fasi. Una prima con gli arresti del 3 agosto. Quella notte sono stati portati i primi tre ai cui i carabinieri sono giunti grazie alla testimonianza della vittima e dei video trovati nei cellulari dei giovani. Angelo Flores, 22 anni, Gabriele Di Trapani, 19 anni, Cristian Barone, 18 anni. Poi il 18 agosto sono stati arrestati Christian Maronia, 19 anni, Samuele La Grassa, 20 anni, Elio Arnao, 20 anni e un diciassettenne che nel frattempo è diventato maggiorenne. I primi interrogatori si sono svolti il 4 agosto. Uno si è avvalso della facoltà di non rispondere mentre gli altri si sono difesi parlando di rapporti sessuali consenzienti. Il minorenne ha confessato di avere partecipato. Il suo avvocato ha detto che ha chiarito la posizione e il gip ha attenuato la misura cautelare ponendo il minore in comunità.