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L'investitura

Messina, elezioni Città Metropolitana. De Luca lancia Lo Giudice: “E’ la storia del movimento”

sabato 26 Agosto 2023

Quella a Santa Teresa di Riva, in occasione della presentazione della relazione del sindaco Danilo Lo Giudice c’è stata l’investitura ufficiale di una candidatura che era certa ormai da mesi. Non si conosce ancora la data delle elezioni dirette per la Città Metropolitana di Messina (probabilmente aprile 2024), ma come sempre Cateno De Luca anticipa i tempi sui nomi. E a correre per Sud chiama Nord sarà proprio Danilo Lo Giudice, sindaco al secondo mandato di Santa Teresa di Riva e coordinatore regionale dei due gruppi Ars Sicilia Vera e Sud chiama Nord.

Danilo rappresenta la storia del nostro movimento e non c’è figura migliore di lui” ha detto dal palco Cateno De Luca, ricordando come Lo Giudice sia da sempre il delfino del leader e ne ha seguito i passi. Il testimone di De Luca sindaco di Santa Teresa è infatti passato proprio a Lo Giudice (che ora è al secondo mandato). Allo stesso modo quando Cateno De Luca, rieletto nel 2017 all’Ars un anno dopo ha lasciato lo scranno perché sindaco di Messina, gli è subentrato come primo dei non eletti Danilo Lo Giudice.

Alle regionali del settembre 2022 con De Luca candidato alla presidenza della Regione e una serie di liste a supporto, proprio la lista guidata da Danilo Lo Giudice non ce l’ha fatta a superare la soglia a livello regionale ed il deputato uscente è rimasto fuori. Attualmente ricopre la carica di coordinatore dei due gruppi Ars che fanno riferimento a De Luca.

L’ultimo presidente della provincia è stato Nanni Ricevuto. Dal 2013 tra riforma Delrio e abolizione delle province con il governo Crocetta, Messina (frattanto divenuta Città Metropolitana grazie all’allora presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone) è di fatto un ente monco, non in grado di incidere pienamente sul territorio. Del resto le elezioni di secondo livello non si sono mai tenute e si è andati avanti dapprima con commissari e poi con i sindaci metropolitani (Accorinti, De Luca e Basile). L’Ars e la giunta Schifani hanno pronta una legge per il ripristino dell’elezione diretta che cammina di pari passo con un intervento a livello nazionale per abrogare la Delrio. In linea di massima si dovrebbe votare in Sicilia nella primavera del 2024 (ma senza accorpamenti con le Europee di giugno).

De Luca non ha mai fatto mistero, dopo la mancata elezione di Lo Giudice all’Ars di voler puntare su di lui, dapprima indicandolo come papabile per le Europee poi dirottando sulle elezioni per la Città Metropolitana. Da settimane Lo Giudice incontra gli amministratori e i consiglieri dei vari comuni della provincia. La roccaforte deluchiana è la zona jonica mentre il versante tirrenico rischia di essere il tallone di Achille anche perché il centrodestra (più ancora del centrosinistra) si sta preparando per provare lo sgambetto.

Lo Giudice ha accolto l’investitura ufficiale: “E’ una sfida che accetto di buon grado, la provincia di Messina ci ha dato nelle diverse elezioni un grande successo. Adesso vediamo cosa succederà, anche se è arrivato il momento di restituire dignità al territorio”.

 

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