Sono migliaia i forestali siciliani condannati al precariato da oltre 30 anni. Una storia infinita che si ripete ogni anno tra una finanziaria e l’altra. Antonello Cracolici, deputato regionale del Pd e presidente della commissione Antimafia all’Ars, punta al riordino del settore. Ai microfoni de ilSicilia.it il parlamentare di Sala d’Ercole afferma che il criterio da seguire è quello della continuità: è prioritario riorganizzare il servizio della gestione del patrimonio boschivo garantendone l’espletamento tutto l’anno.
La principale preoccupazione della politica siciliana e del governo regionale deve essere quella di dare dignità sociale a questi lavoratori, e cioè mettere fine all’assistenzialismo. Bisogna unificare le competenze di tutti i forestali, compresi gli addetti all’antincendio, con un’unica regia. Un aspetto che in parte rappresenta il percorso immaginato dallo stesso Cracolici quando ricopriva il ruolo di assessore regionale all’Agricoltura. Poi, non bastano soltanto le risorse umane, occorre investire in tecnologia e trarre ricchezza dai nostri boschi.
C’è ancora tanto lavoro da fare rispetto all’organizzazione della prevenzione degli incendi, i quali spesso hanno natura dolosa. Su questo punto Cracolici non vuole sentire “storielle” e difende la categoria. Affermare che alcuni addetti ai lavori possano dare fuoco ai boschi per creare nuove giornate di lavoro è un’assoluta corbelleria. Anche perché l’aumento delle giornate dipende comunque dalle risorse finanziarie disponibili. E spiega, inoltre, che la legge vieta nelle aree bruciate – di demanio pubblico e privato – la possibilità di riforestare per un periodo di 10 anni. Quindi, il fuoco non può avere come obiettivo quello di creare nuovo lavoro.
Nel 2020 è stata approvata la norma che autorizzava l’avvio delle procedure concorsuali per assumere nuovi agenti forestali, ma da allora il bando è ‘fermo’ sulla base di diverse pronunce del Consiglio dei Ministri e due sentenze della Corte Costituzionale, per carenze procedurali e mancanza di copertura finanziaria. Cracolici ha chiesto, dunque, di attivare le procedure per un nuovo bando, che abbia questa volta le carte in regola, per assumere tramite concorso i primi 46 agenti forestali, e che il nuovo bando possa fare salve le istanze già presentate. Si tratta di una specifica interrogazione rivolta al governo Schifani.