Sono saliti a 70 gli sbarchi a Lampedusa, a partire dalla mezzanotte, per un totale di 2.949 migranti. Prefettura e questura sono al lavoro per identificare e trasferire i migranti, le motovedette della Guardia di finanza e della Capitaneria hanno continuano a soccorrere barchini arrivati nelle acque territoriali italiane. Una delle barche (la sessantunesima della giornata) è stata soccorsa quando era alla deriva e senza motore, verosimilmente rubato. Su questa vicenda la Squadra mobile di Agrigento sentirà i migranti.
“Dopo le bufale del blocco navale siamo in attesa di capire come il ministro Piantedosi intenda gestire il flusso di migranti proveniente soprattutto dal Nord Africa. Sicuramente non lo si fa arrestando i membri delle ong rimaste da sole nel Mediterraneo a salvare vite. Di certo c’è che questo governo sul tema non ne azzecca una. Nel frattempo la Sicilia è in perenne emergenza, sono quasi 2500 gli immigrati giunti a Lampedusa con gli ultimi incessanti sbarchi. Tutto il peso dei migranti che giungono sulle nostre coste grava in particolare sugli enti locali che sono già in sofferenza a causa dei bilanci non certo floridi. Per questo il ministro Piantedosi farebbe bene a farsi un giro in Sicilia”. Lo dichiara il segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo.
“Noi abbiamo registrato, nel corso delle nostre recenti visite in diversi centri di accoglienza della Sicilia – prosegue Barbagallo – anche un importante impegno della Croce Rossa, delle associazioni di volontariato e delle Protezione civile, in particolare da parte dei distaccamenti locai, mentre non abbiamo percepito il supporto della Regione Siciliana. La grande volontà degli amministratori locali – conclude – non deve essere sfruttata in modo propagandistico, come invece da giorni fa il ministro Piantedosi”.
“Nelle ultime 24 ore la nostra piccola isola è stata investita da un’ondata di sbarchi che ha coinvolto tutte le coste e le spiagge, con migliaia di migranti che cercano accoglienza su un territorio non in grado di reggere tale onda d’urto, la cui portata sovrasta in numeri la stessa popolazione residente. In questo contesto risulta impossibile garantire azioni adeguate di assistenza ai migranti, nonostante immani sforzi logistici che, alla prova dei fatti, risultano insufficienti”. L’ha detto il sindaco di Lampedusa Filippo Mannino, a margine del tavolo tecnico in Comune su sollecitazione di cittadini, imprenditori, associazioni.
“Cittadini, imprese, operatori economici, lavoratori, forze dell’ordine, associazioni di accoglienza sono ormai in uno stato di insostenibile sofferenza fisica e psicologica – spiega il sindaco di Lampedusa -. Vi sono ancora decine di migranti in attesa della dovuta e dignitosa accoglienza. Le meritorie forze dell’ordine versano anch’esse in uno stato di difficoltà per le continue azioni di soccorsi ed accoglienza che si protrae ininterrottamente da 24 ore, senza alcuna soluzione di continuità e senza neppure una prospettiva di temporanea interruzione del fenomeno”.
“Mi appello a tutte le forze politiche in carica. Lampedusa è in piena emergenza. I numeri parlano di più di 3.000 migranti sbarcati nelle ultime 24 ore. Numeri questi che mi portano a pensare a un’ invasione più che a un fenomeno migratorio. Mi sento di dire basta”. Lo ha detto il vice sindaco di Lampedusa e Linosa, Attilio Lucia (Lega), in merito all’emergenza immigrazione che non sembra destinata ad arrestarsi. “Bisogna trovare misure d’accoglienza alternative. Mi rivolgo alle istituzioni nazionali ed europee che non hanno la benché minima idea di quello che sta succedendo oggi a Lampedusa – ha aggiunto Lucia – Vi invito a venire a vedere con i vostri occhi. Non possiamo e non vogliamo più farci carico di questo fenomeno migratorio, mentre l’Unione Europea resta miope di fronte a un evento che rimarrà nella storia. Lampedusa ha bisogno di soluzioni e ne ha bisogno subito”.
Il record, di fine agosto, è stato battuto: sono 68, anche se il numero dei migranti è ancora imprecisato, gli sbarchi registrati su Lampedusa a partire dalla mezzanotte. A fine agosto erano stati, sempre nell’arco di 24 ore, 65. “Prevedo, entro questa sera, un centinaio di sbarchi. La situazione è veramente drammatica”, ha detto il prefetto di Agrigento Filippo Romano. “Stiamo gestendo il fenomeno – ha confermato Romano – e andrà sempre meglio quando avremo l’hotspot di Porto Empedocle e le navi per i trasferimenti sempre pronte. Il problema internazionale però resta”.
“Seguo con particolare apprensione e preoccupazione gli ultimi sviluppi degli sbarchi a Lampedusa. Alle competenti autorità in ambito regionale, nazionale e internazionale rivolgo un accorato appello a intervenire con tempestiva sollecitudine, per garantire una più regolare gestione dei flussi di migranti in transito verso l’isola: una gestione che sia equamente rispettosa, tanto di coloro che – nella disperazione e nel bisogno – cercano rifugio nelle nostre coste, tanto di coloro che – con spirito umanitario, senso civico e carità cristiana – sono sempre stati pronti ad accoglierli, ma ormai non hanno più le forze per farsene carico da soli”. L’ha scritto l‘arcivescovo di Agrigento, monsignor Alessandro Damiano.
“Alla comunità ecclesiale e civile di Lampedusa esprimo la mia vicinanza e la mia solidarietà. Facendo mie le parole dell’apostolo, vi esorto a rimanere ‘costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera’, certi di – ha aggiunto l’arcivescovo – poter tornare, superata la prova, ‘lieti nella speranza’. I disagi che in queste ore stanno interessando l’isola non spengano, ma accrescano ancora di più, l’altissima dignità che avete sempre dimostrato al Paese e al mondo intero nel ‘condividere le necessità dei santi’, con il vostro essere ‘premurosi nell’ospitalità'”.