Sono anni che i medici italiani chiedono la depenalizzare della responsabilità medica.
“Solo in Italia, Messico e Polonia la responsabilità professionale medica costituisce reato penale. In tutti gli altri paesi del mondo si risolve in sede civile”. A dichiararlo è il segretario regionale del sindacato Cimo Giuseppe Bonsignore.
“La Depenalizzazione sarebbe importante perché spesso viene utilizzato come leva di persuasione nei confronti del medico per dare un corrispettivo risarcitorio – spiega -. Sotto gli occhi di tutti ci sono studi legali, con grandissime capacità manageriali e pubblicitarie, ma con scarsissima etica, che girano come avvoltoi negli ospedali alla ricerca del presunto errore medico”.
“In altri paesi è la struttura a rispondere dal punto di vista risarcitorio mentre i medici rispondo solo esclusivamente per dolo o colpa grave – prosegue -. In Italia anche per la colpa lieve attraverso la moda della condanna in solido: il medico viene condannato in solido con la struttura sanitaria, e il terzo danneggiato finisce per rivalersi sul mento e non sulla struttura”.
Le richieste
“Siamo in un momento storico in cui dopo un decennio in cui abbiamo registrato già ben due riforme: la Balduzzi del 2012 e la Gelli nel 2017, ma siamo nuovamente a chiedere di rinnovare la normativa e la giurisprudenza in materia- evidenzia -. Non è possibile che ogni cinque anni si metta mano alla legge modificata perché ci si rende conto che quella approvata cinque anni prima non funziona nelle aule di giustizia. Non hanno soddisfatto nessuno dei due attori”.
“Oggi chiediamo di fare bene, non presto e trovare delle soluzioni condivise ed equilibrate. Il medico non può continuare a lavorare costantemente sotto la spada di Damocle della denuncia e del risarcimento. Il paziente danneggiato deve essere giustamente risarcito“, conclude.
Cosa sta facendo il Governo?
Nel 2023 il dibattito sulla depenalizzare della responsabilità medica è tornato ad accendersi, complice, l’interesse da parte del ministro della Salute Orazio Schillaci sul tema.
Il ministro, difatti, si era espresso a favore, tranne che per il dolo, mantenendo solo la responsabilità civile.
A questo annuncio è seguito l’insediamento di una Commissione ministeriale “per lo studio e l’approfondimento delle problematiche relative alla colpa professionale medica”, presieduta dal magistrato Adelchi d’Ippolito e istituita dal ministro della Giustizia Carlo Nordio. I medici sono in attesa del possibile ok per la depenalizzazione e di una nuova riforma.