Secondo il Rapporto Dia (Dipartimento Investigativo Antimafia) del “secondo semestre 2022” sulla criminalità organizzata, nel cuore della Sicilia occidentale, un evento di portata storica ha scosso i mandamenti mafiosi della provincia di Trapani il 16 gennaio 2023: dopo più di trent’anni di latitanza, il noto boss mafioso Matteo Messina Denaro è stato catturato a Palermo dai Carabinieri del ROS, un successo che ha rilanciato l’impegno delle forze dell’ordine e della magistratura nella provincia.
Nel corso del semestre, numerose le operazioni investigative che hanno indebolito la rete di protezione di Messina Denaro e compromesso gli equilibri criminali delle famiglie mafiose del territorio di Trapani e provincia colpite.
L’operazione “Hesperia” ha individuato un elemento di vertice nella famiglia mafiosa di Campobello di Mazara, con legami diretti a Messina Denaro. La mafia trapanese continua a infiltrarsi nell’economia legale, spesso collaborando con amministratori locali. Il connubio politico-mafioso in questa zona può influenzare negativamente la gestione della cosa pubblica.
Nel semestre, una sentenza della Corte d’Appello del 19 settembre 2022 ha confermato la presenza di associazioni mafiose e scambi elettorali.
Nonostante il carattere “silente e mercantilistico” della mafia trapanese, si verificano ancora atti intimidatori contro attività commerciali e imprenditori, indicando che il fenomeno rimane radicato e non completamente debellato.
Nel corso dell’anno, le autorità hanno svolto delle importanti operazioni per il contrasto al traffico e lo spaccio di droga nella provincia, con particolare attenzione alla zona di Mazara del Vallo.
L’operazione “Hesperia” ha rivelato, inoltre, i traffici illeciti di sostanze stupefacenti e tabacchi lavorati esteri.
L’operazione “Sugar” ha smantellato due piazze di spaccio attive a Mazara del Vallo, coinvolgendo diverse droghe.
Le indagini hanno anche svelato legami tra gruppi criminali siciliani e calabresi nel traffico di droga. Alcuni gruppi si occupavano dell’approvvigionamento della droga in Calabria, mentre altri gestivano le piazze di spaccio a Trapani. Queste operazioni hanno evidenziato anche connessioni con la famiglia mafiosa marsalese.
Le autorità nell’ultimo semestre 2022 hanno inoltre confiscato numerosi beni collegati a soggetti coinvolti in attività criminali, tra cui immobili, società e rapporti finanziari. Queste azioni hanno dimostrato l’impegno nella lotta al crimine organizzato anche sul fronte dei beni patrimoniali.
La prevenzione amministrativa è stata un’altra frontiera importante, con il Prefetto di Trapani che ha emesso provvedimenti interdittivi nei confronti di società con legami sospetti con la mafia.
Anche se non sono emerse relazioni dirette tra la mafia trapanese e le consorterie straniere, sono stati identificati soggetti tunisini coinvolti nel favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
L’operazione “Charon” ha svelato un’organizzazione transnazionale che facilitava il trasporto di migranti dalla Tunisia alle coste trapanesi e agrigentine, con anche collegamenti sospettati a fenomeni terroristici. La consorteria criminale aveva persino ospitato e aiutato a fuggire in Tunisia un soggetto ricercato per un tentato omicidio avvenuto a Lipsia (in Germania) nel 2020.
In conclusione, il semestre trascorso nella provincia di Trapani è stato caratterizzato da significativi progressi nella lotta contro il crimine organizzato. Le operazioni contro il traffico di droga e lo spaccio hanno dimostrato la determinazione delle autorità nel contrastare le attività illecite che minano la sicurezza e la legalità del trapanese.
Gli sviluppi emersi nel report, sottolineano che la scoperta di reti transnazionali coinvolte nel traffico di droga e nell’immigrazione clandestina mette in luce la necessità di una cooperazione internazionale più stretta. In questo contesto, il lavoro delle forze dell’ordine, della magistratura e delle istituzioni locali è fondamentale per garantire la sicurezza e la legalità nella provincia.
Gli ultimi dati rappresentano passi significativi ma allo stesso campanelli d’allarme importanti. Tuttavia, è importante rimanere vigili, poiché il crimine organizzato mafioso è un nemico persistente e in grado di “rigenerarsi” nei suoi mandamenti, quindi diventa essenziale che le istituzioni della provincia di Trapani e le sue comunità proseguano a lavorare insieme per affrontare e sconfiggere questa minaccia, promuovendo nei territori la legalità, la trasparenza e la collaborazione con le autorità.