Continua a far discutere la questione dei migranti e mentre il governo Meloni insegue una soluzione mirata ad arginare la pressione sempre più insistente sulle coste italiane, il sindaco di Taormina e leader di Sud chiama Nord, Cateno De Luca dice no ai centri di permanenza per il rimpatrio e lancia una proposta alternativa: “Accogliamo le persone che è possibile accogliere ma soprattutto consentiamo ai migranti di poter avere una prospettiva dignitosa nel nostro Paese andando a coprire quelle numerose posizioni che oggi sono scoperte nel nostro Paese”.
De Luca propone, nello specifico, di dotare la Sicilia di Villaggi della speranza per inserire i migranti nel contesto sociale. “Non è più il tempo della propaganda e non si può fare passare il messaggio che il vento possa essere fermato con le mani. Bisogna porre rimedio allo spreco di risorse pubbliche che continua e riguardo il quale questo governo, come i precedenti, non ha dato una soluzione. Si diceva sempre che doveva saltare tutto a Bruxelles. Lo ha detto Salvini, poi lo stesso ha fatto la Meloni e questa propaganda è servita al centrodestra per conquistare il consenso di tanti italiani e di arrivare al governo. I problemi, tuttavia, non si affrontano con le chiacchiere ma con delle proposte concrete ed utili realmente a risolvere questioni come l’emergenza sbarchi. Noi non facciamo politica sui migranti, lanciamo un proposta seria, che può risolvere il problema. In Italia mancano 200 mila figure professionali, in un ampio contesto che va dall’agricoltura alle manifatture. Servono persone che possano aiutare il Paese a coprire questa emergenza di filiera produttiva”.
“Per questo – continua De Luca -, proponiamo che vengano realizzati dei “Villaggi della speranza”. Ci riferiamo a strutture non soltanto per accogliere la gente che arriva sulle nostre coste ma per formare queste persone e consentire loro di integrarsi e lavorare in termini corretti e dignitosi, bloccando di riflesso tutte quelle situazioni inaccettabili di sfruttamento dei migranti. Agli imprenditori che danno delle opportunità occupazionali potrebbero essere dati degli sgravi fiscali. Bisogna smetterla con le attuali logiche dell’accoglienza fine a se stessa e all’insegna di speculazioni e di quelle dinamiche che non portano da nessuna parte e sono costate tanti soldi alle casse dello Stato, peggio ancora con questi centri di permanenza di rimpatrio che rischiano di diventare dei “lager”. Non è così che si affronta l’emergenza migranti e lo devono comprendere sia la Meloni che Salvini e tutti i partiti del centrodestra e del centrosinistra che litigano senza dare una risposta al fenomeno”.