Nello stesso momento in cui il Servizio sanitario nazionale lamenta una grave carenza di personale, i sindacati ritornano all’attacco sul numero chiuso nelle facoltà di Medicina. Il pretesto sono le presunte violazioni del bando e dei quiz della prima edizione dei “Tolc med”, la nuova modalità di accesso a medicina, odontoiatria e veterinaria.
Le anomalie riscontrate principalmente sono domande vendute su Telegram a 20, 30 euro e banca dati delle scuole di preparazione costruite mandando docenti a svolgere il test nelle sessioni precedenti. Ma anche punteggi equalizzati attribuiti a prescindere dal fatto che il candidato abbia o meno risposto alla domanda.
Tanti gli studi legali che hanno presentato un esposto in procura e un ricorso collettivo al Tar Lazio. Questi chiedono al Giudice amministrativo di esaminare il materiale probatorio, di trasmettere il fascicolo alla Procura della Repubblica di Roma per valutare la sussistenza di eventuali profili penali.
I posti
Il 10 febbraio il Mur ha pubblicato i posti disponibili quest’anno per medicina e la loro suddivisione fra gli atenei con un incremento che dà la possibilità a a 18.133 posti, a cui si aggiungono 1.248 per veterinaria e 1.535 per odontoiatria .
Per la Sicilia sono: 501 per Medicina a Catania, e Messina 346 e 60 Polo Papardo, 590 a Palermo.
Ma il numero dei posti disponibili aumenta: a fine giugno il MUR ha ufficializzato l’incremento di posti. I posti disponibili definitivi ammontano a 18.133 posti, a cui si aggiungono 1.248 per veterinaria e 1.535 per odontoiatria. I posti dovrebbero aumentare e arrivare fino a quasi 20mila, come anticipato dal MIM.
I sindacati chiedono da anni di eliminare il numero chiuso, specialmente in questa facoltà. Se da un lato garantisce un certo standard qualitativo per l’istruzione universitaria ed evita il sovraffollamento delle strutture, dall’altro c’è, appunto, carenza di medici.
“Il numero chiuso è fallimentare, anche per quello che è successo. Pensiamo che ci possano essere delle professionalità che si esprimono molto più capaci, per altro in un momento in cui vi è carenza di medici”, evidenzia Paolo Montera, segretario generale Cisl Fp Sicilia.
“Medicina è una facoltà difficile, avviene la selezione avviene naturale. Inoltre è assurdo che in Italia si è costretti a chiedere ai medici esteri di coprire i posti mancanti“, aggiunge Francesco Lucchese, della segreteria regionale della Cgil.
La voce dall’Università
“Lo scandalo è una vicenda vecchia che si ripete quasi con una frequenza pericolosa, quasi con una frequenza pericolosa, legata ad una mancata attenzione da parte di chi prepara questi test a livello ministeriale – dice Massimo Midiri, Rettore dell’Università degli studi di Palermo – . La prova locale aveva il vantaggio di essere controllata. Ora i ricorsi hanno due strade: o non funzionano o creano dei disservizi generali. Quando entrano 2500 persone il sistema salta, anche per i ragazzi che frequenteranno un Corso di Laurea con centinaia di colleghi su un posto letto, con niente formazione, niente possibilità di crescita. Pertanto il numero chiuso va mantenuto. La carenza di medici è un problema di programmazione. Non possiamo dire apriamo a tutti. Bisogna fare un lavoro molto stretto Tra ministero alla Salute e le Regioni e fare una programmazione regionale”.