Domani, venerdì alle 17,30 al Borgo dei Giusti, vicolo san Carlo in via Alloro, avverrà la presentazione del libro di Marco Cavallarin, “La famiglia di piazza Stamira”, la storia di 4 fratelli ebrei e le loro vicissitudini ai tempi del nazifascismo. All’incontro sarà presente anche l’autore.
I Sacerdoti, anconetani ebrei, attraversano le traversie del Novecento: il fascismo, le leggi antisemite, l’occupazione tedesca, la Shoah. Sara va in Palestina aderendo al progetto sionista, Enzo entra nella Resistenza, Vittorio fa il medico clandestino al Fatebenefratelli di Roma, Cesarina sfugge agli eccidi nazisti e fascisti del Lago Maggiore. Quattro vite sincrone che narrano, da quattro diversi punti di vista che si intersecano, storie esemplari di italiani ebrei tra dittatura, guerra, persecuzione e fuga. E non mancano l’ironia, il witz, il racconto delle risorse che li hanno aiutati a resistere al dilagare del male. La narrazione si sviluppa con le loro parole integrate dai testi ricavati dalla grande mole di documentazione privata, epistolare e fotografica, passata con amore di generazione in generazione e ritrovata nei cassetti e nei bauli delle case. Sono quindi percorsi di memoria, testimonianze che non hanno la pretesa della completa veridicità storica, ma solo quella di poter essere contributo alla ricerca. E che soprattutto vogliono onorare il ricordo di quattro persone che ci hanno aiutati, con discrezione, a crescere e a formarci. Queste pagine sono destinate a chi vuole conoscere qualche aspetto inedito di cosa siano stati il fascismo e il nazismo. Fare memoria significa tramandare non tanto per ricordare i fatti quanto per trarre da essi, e da chi con essi ha avuto a che fare, i valori etici di riferimento.
Marco Cavallarin, (1948), studioso di ebraismo e colonialismo italiano, documentarista. Collabora con il Museo Mem. di Sciesopoli Ebraica, il CDEC e la Casa della Memoria di Milano. È consigliere dell’Ass. Figli della Shoah. Ha scritto di ebraismo, di arte e società in Eritrea, di storia del sionismo, di Resistenza e di ebrei partigiani. Tra le pubblicazioni più recenti: Ebrei in Cina. Il Caso di «Tien Tsin» (Belforte), Per la riabilitazione dei soldati italiani fucilati nella Grande Guerra, in «Annali» 24/2016 (Museo St. It. della Guerra), Aliyah Beth. Il ritorno alla vita dei Bambini di Selvino (Unicopli), Enrico Levi, capitano di lungo corso, in Navi della speranza, Aliya Bet dall’Italia 1945-1948 (Proedi). Filmografia recente: Shalom Asmara (2004) (menzione spec. «Pitigliani Kolno’a Film Festival»), Chalutzim (2006), Jews of Tien Tsin (2011), Dolce usignolo dall’ala ferita: Leone Sinigaglia (2015), Le parole di Ventotene. Ernesto Rossi: il progetto di Europa unita (Ethnos 2019; miglior film «Asti Film Festival»). Produzione e ricerca per HaBricha (La Fuga) (Meni Elias, 2013) e Terra promessa (Daniele Tommaso, Ist. Luce 2020).