Durante la pandemia gli sfratti erano stati bloccati ma con il finire dell’emergenza covid, nel dicembre 2021, le procedure sono riprese. Sin da allora l’Unione Inquilini aveva paventato pessime conseguenze per il tessuto sociale se non fossero state prese adeguate contromisure. Adesso quella bomba sociale legata all’emergenza abitativa annunciata dall’Unione Inquilini si sta verificando.
“I dati sugli sfratti nel 2022 diffusi in queste ore dalla segreteria nazionale, infatti, sono più che allarmanti: oltre 30.000 esecuzioni con la forza pubblica (con un incremento rispetto al 2021 del 218%), quasi 100.000 richieste di esecuzione (+200%) e quasi 42.000 nuove sentenze (+10%)-si legge in comunicato– In Sicilia sono stati emessi 2.047 provvedimenti di sfratto (+11%), 7.084 richieste di esecuzione (+232%) e sono stati eseguiti con la forza pubblica 1.602 sfratti (+258%)”.
Anche a Messina la situazione è allarmante. Sono stati emessi 229 provvedimenti di sfratto, di cui il 91% per morosità, si registrano 239 richieste di esecuzione (+334% rispetto all’anno precedente) e 80 sfratti eseguiti con la forza pubblica (+ 321%).
“Con l’irresponsabile cancellazione del RDC- scrive l’Unione Inquilini– e con l’azzeramento in finanziaria del fondo contributo affitti e del fondo nazionale per il contrasto alla morosità incolpevole, la situazione si inasprirà pericolosamente innescando una catastrofe sociale”.
L’Unione Inquilini Messina organizzerà, come di consueto, iniziative pubbliche in vista della campagna internazionale “10 ottobre – sfratti zero”, per mettere al centro del dibattito politico locale e nazionale il tema ineludibile della casa. La nota conclude con un appello alle forze sociali, sindacali e politiche per ottenere, intanto, il rifinanziamento dei fondi soppressi e il rilancio di una politica dell’abitare col recupero e l’assegnazione degli alloggi pubblici vuoti.