Con i nuovi tagli alla sanità, quelli del Nadef, il documento di aggiornamento finanziario presentato dal governo Meloni, “si rischia un disastro sanitario, sociale ed economico senza precedenti. L’autonomia differenziata farebbe ulteriormente precipitare la situazione in Sicilia”.
Lo scrive la Cgil Sicilia in una nota inviata ai Sindaci e ai Consigli comunali di tutta la Regione, a firma del segretario generale Alfio Mannino e del componente di segreteria con delega alla sanità, Francesco Lucchesi. Alla sanità pubblica verranno meno ulteriori 2,7 miliardi. Il taglio peserebbe sulla Sicilia per circa 200 milioni. “Tutti devono avere contezza – dice il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino – del fatto che la salute è un diritto costituzionale che rischia di non essere più garantito. Tutto questo- aggiunge- come sempre avviene nel silenzio del governo regionale, che affronta il tema della sanità pubblica solo sotto il profilo della governance, cioè della spartizione della poltrone, e non sotto quello dei servizi da erogare ai cittadini”.
Scrive la Cgil nel documento: “I principi fondamentali del servizio sanitario, universalità, uguaglianza ed equità non solo non verranno alle condizioni date raggiunti e garantiti pienamente su tutto il territorio nazionale ma saranno inesorabilmente messi in discussione in termini generali”. “Questo non può essere consentito – sottolinea Mannino – ma richiede un’azione collettiva di contrasto di un progetto a dir poco scellerato”. “Per questo il sindacato chiede alle istituzioni locali più vicine ai cittadini “il sostegno alle nostre richieste e proposte- afferma Mannino- su cui non cesseremo la mobilitazione, che si collega a quella promossa in sede nazionale, perché ne va di un diritto fondamentale”.
Le richieste sono : un forte investimento sul servizio sanitario nazionale, di almeno 5 miliardi per i prossimi 10 anni, per il potenziamento dei servizi di prevenzione, ospedalieri e territoriali per garantire l’erogazione uniforme dei Lea, rilanciando anche le politiche del personale sanitario. Sul personale la Cgil chiede “un piano straordinario pluriennale di assunzioni che vada oltre le stabilizzazioni e il turn over, superando il tetto di spesa”. Inoltre “il rilancio e il riadeguamento della rete ospedaliera”. “Occorre dare risposta agli inaccettabili tempi d’attesa che negano il diritto alla salute”, scrive la Cgil elencando una serie di proposte finalizzate a questo obiettivo, come, ad esempio, la riforma e lo sviluppo dell’assistenza territoriale ,l’operatività delle case e degli ospedali di comunità, la riforma della medicina generale e il potenziamento dell’assistenza domiciliare. Il sindacato sollecita anche la riforma dei consultori pubblici, il miglioramento del sistema di residenzialità e della sua accessibilità. Così come il blocco dei processi di esternalizzazione e privatizzazione. “Occorre riconoscere l’importanza della prevenzione – scrive ancora il sindacato – sostenere le persone autosufficienti e promuovere politiche per la piena inclusione delle persone con disabilità”. Su questi temi la Cgil chiede “l’adesione e il sostegno, se non si vuole vedere naufragare il diritto alla salute dei siciliani”. Dal sindacato vengono parole di apprezzamento per il ddl presentato all’Ars dal gruppo del Pd con primo firmatario Fabio Venezia. “Un testo coerente con la nostra linea – afferma Mannino- non possiamo dunque che apprezzare la capacità di ascolto delle istanze che vengono dal mondo del lavoro e dalla società civile”.