“E’ giusto che la Regione debba indicare, a parere del governo regionale, gli indirizzi dell’impiantistica e dei processi da seguire di natura industriale. Un piano dei rifiuti che sia la programmazione delle cose da fare coinvolgendo le Srr. Dobbiamo andare di corsa per approvare il documento”. Lo ha detto l’assessore regionale all’energia e ai rifiuti Roberto Di Mauro, in mattinata a Palermo, nel corso della 6/a edizione dell’Ecoforum regionale sui rifiuti e l’economia circolare di Legambiente.
“Proprio ieri del piano ne abbiamo parlato col Presidente della Regione e con i tecnici – ha aggiunto – ho consegnato un documento che è una base significativa e concreta. La prossima settimana inizieremo il percorso per il Piano dei rifiuti, ripeto dobbiamo correre. I tempi sono 45 giorni per le osservazioni, poi l’esame delle osservazioni, si redige, a conclusione del percorso, uno strumento che va apprezzato dal governo e dalla commissione parlamentare per poi proseguire nell’iter d’aula per raggiungere il risultato”.
“Il piano di rifiuti esistente – ha detto – c’è sulla carta, è vigente, ma ha una serie di condizioni che non lo rendono operativo. Un piano in cui non sono individuati gli impianti, la prima accusa che ci hanno fatto. E’ stato scritto un monumento, che era diventato una sorta di necessità da mettere in campo, noi lo stiamo rivedendo – ha sottolineato – prevedendo tutta una serie di attività che devono essere compiute a proposito di economia circolare, riuso e riciclo. Percorso condiviso anche con i tecnici delle Srr”.
“Non possiamo continuare ad aggredire un territorio come Bellolampo, dove la settimana prossima taglieremo il nastro della settima vasca. L’idea di continuare il percorso delle discariche, in questo territorio, deve essere ridotta al massimo” ha continuato l’assessore. Il “Consorzio Agoraa-Cospin” ha già completato le opere del primo stralcio, il collaudo è in corso d’opera. Nel frattempo, proseguono regolarmente i lavori della rimamente parte per completare l’intero appalto della settima vasca.
“La Regione – ha aggiunto – deve sapere cosa succede nelle varie province, come per esempio nella Sicilia orientale dove ora né Catania né Siracusa hanno discariche, cosa molto grave. Perché questo rifiuto va portato all’estero con prezzi esosi che, nonostante gli aiuti della Regione, mettono in difficoltà i sindaci”.
“Abbiamo immaginato per le zone ad alta densità abitativa (Palermo e Catania) a due termovalorizzatori, che è un’opinione diversa rispetto a quella di Legambiente. Però, ci si confronterà. Confrontandoci con le Srr, ho avuto l’assenso di tutte ad eccezione di una, 17 su 18″ ha concluso l’assessore regionale.