Una più stretta sinergia per dare supporto agli uffici tecnici e garantire la realizzazione delle opere pubbliche nei termini previsti da contratto: è quanto emerso nel corso dell’assemblea di Ance Catania nell’incontro con il sindaco della città etnea Enrico Trantino. Dai fondi del Pnrr destinati ai Piani urbani integrati al Pug, fino al tanto discusso e dibattuto tema sulle criticità della tangenziale di Catania.
Di recente, il ministro Raffaele Fitto ha avanzato una rimodulazione del Pnrr, attualmente al vaglio della Commissione europea, che escluderebbe dal Piano alcuni investimenti. Come riferito dal presidente Rosario Fresta, “il territorio etneo rischierebbe la fuoriuscita di interventi per oltre 300 milioni di euro, tra questi i progetti di Rigenerazione urbana e i Pui“.
Per evitare ciò il ministro ha richiesto una ricognizione dello stato di avanzamento degli interventi ai Comuni e alle Città metropolitane. Un work in progress che ha generato le perplessità dell’associazione dei costruttori etnei, a cui ha fatto seguito l’intervento del primo cittadino: “Quella del ministro è una decisione in parte condivisibile. Dobbiamo essere consapevoli che non tutti gli interventi potranno essere realizzati entro il 2026. Basterebbe anche un solo progetto non portato a termine per bloccare tutti gli altri e determinare la fuoriuscita dal Pnrr e la ricollocazione su altri fondi, su cui potrebbero esserci difficoltà di programmazione. Fortunatamente – aggiunge Trantino – a Catania stiamo rispettando i cronoprogramma di molte opere, con qualche difficoltà su alcuni interventi. Per favorire i processi di rigenerazione per San Berillo Vecchio, pensiamo di chiamare in causa i proprietari degli immobili nell’intento di mettere in sicurezza gli stessi e renderli parti attive nel processo di riqualificazione del quartiere”.
Al centro del confronto anche la programmazione dei prossimi anni e il PUG, già oggetto di dibattito e per cui Ance Catania ha contribuito con proprie osservazioni e sollecitazioni. Tra questi quello sul waterfront, sulle periferie e sul centro storico. Sul fronte infrastrutture due i focus principali: la tangenziale e il progetto “Sistemazione nodo di Catania”. “Tutti – dice Trantino – hanno coscienza dell’importanza del finanziamento di infrastrutture che migliorino il collegamento e il trasporto tra Catania e il resto della Sicilia. Questo avrebbe risvolti positivi per l’economia regionale e del Paese”.
“In merito alla tangenziale – sottolinea Fresta – dalle notizie di stampa riprenderebbe forza la cosiddetta “terza corsia”, di cui in più contesti abbiamo segnalato le criticità in termini di sostenibilità sociale e costi, da ultimo nelle nostre osservazioni al PUMS, ritenendo la realizzazione di una Nuova Tangenziale fondamentale”.