Matteo Salvini fuga i dubbi, o forse gli equivoci nati dopo le sue dichiarazioni nel libro di Bruno Vespa, e ribadisce di essere pronto alla sfida di un eventuale voto anticipato. E nel centrodestra lancia la novità delle primarie di coalizione per le amministrative del 2022, che il segretario proporrà agli altri due alleati.
“La Lega è pronta ad andare al voto per le politiche in qualsiasi momento“, annunciano fonti del partito mezz’ora dopo che Giorgia Meloni, a Rete 4, aveva ammesso di non sapere perché il leghista avesse cambiato idea sul ritorno alle urne, prima della fine della legislatura. In tv la leader di Fratelli d’Italia, ostinatamente pro voto, osserva che Salvini “sa benissimo come la penso e non so perché abbia cambiato idea rispetto a prima“, bollando la prosecuzione della legislatura come “una follia“. E insiste: “Prima i cittadini scelgono di farsi rappresentare con il voto e meglio è“.
Parole che, secondo la Lega, scatenano una “riflessione” e diventano l’occasione per mettere in chiaro che il partito di via Bellerio non teme la prova degli elettori, anche se fosse necessaria a breve. Una strada che però – fanno notare fonti leghiste – e’ ora “difficile” da realizzare concretamente. E si spiega anche con “il timore del segretario che molti parlamentari – a partire dai 5 Stelle – faranno di tutto per evitare le elezioni anticipate“.
Dunque la colpa sarebbe di quanti non vogliono perdere la poltrona, invece a rischio con la riforma del numero degli eletti che scatterà con la nuova legislatura. Di certo ormai da più parti sta prendendo piede l’ipotesi di congelare lo status quo, cercando un escamotage per provare a dare continuità al governo Draghi e tirare avanti fino al 2023. Più esplicito era stato, giorni fa, il numero due della Lega, Giancarlo Giorgetti lanciando, proprio nel libro di Vespa, “un semipresidenzialismo de facto” con l’ex governatore di Bankitalia che “potrebbe guidare il convoglio anche da fuori“. Una proposta che non convince Meloni, pronta ad avviare una riforma del presidenzialismo ‘vero’ con un presidente della Repubblica eletto dal popolo. Salvini era stato più soft ammettendo giorni fa che sulla partita del Colle “gli scenari cambiano ogni momento“. E su Draghi nuovo capo dello Stato aveva detto un po’ sibillino: “Non so se voglia andarci. Anche se ci andasse, non credo che ci sarebbero le elezioni anticipate“.
In più – a sorpresa – arriva la proposta delle primarie, che tempo fa era stata comunque avanzata da FdI. Lo staff della Lega spiega così la novità: l’anno prossimo si voterà “in importanti città, dove ci potrebbero essere difficoltà per scegliere un candidato sindaco condiviso da tutto il centrodestra“. E si citano tre casi: Como, Lucca o Palermo. Un modo per rilanciare l’impegno all’unità e compattezza della coalizione, diventato punto fermo del ‘federatore’ Salvini che sulle comunali ha chiesto pure di trovare i nomi dei candidati entro l’autunno, per non ripetere gli errori del 3 ottobre.