Tra una seduta spiritica a Roma, la calendarizzazione della presentazione del suo libro in tutta Italia, l’avvio della raccolta fondi per le Europee e l’invito al tesseramento, Cateno De Luca lancia un messaggio, che può sembrare tra le righe ma non lo è. Nel mirino è tornato Renato Schifani e l’obiettivo è la presidenza della Regione Siciliana. Chi ha pensato che il leader di Sud chiama Nord si fosse distratto in quel di Monza con le elezioni suppletive (andate male sul piano dei voti ma con ritorno d’immagine QUI) si sbagliava.
TRA PALERMO E BRUXELLES
Il pallino di diventare tra 4 anni presidente della Regione Scateno ce l’ha ancora e lancia un assist a Pd e 5Stelle, ma “patti chiari e amicizia lunga” è la postilla. Il messaggio ai naviganti dell’opposizione al centrodestra è nel bel mezzo di una diretta Facebook iniziata con l’annuncio della raccolta fondi per le Europee: servono 3 milioni di euro se si vuole sostenere “Sud chiama Nord e già che c’è anche Bruxelles”.
VERSO LE EUROPEE
Un occhio è quindi alle Europee e per questo sta partecipando ad una serie di riunioni romane, ma, chiarisce #maiconRenzi. Con Calenda si può discutere ma probabilmente è Calenda che non vuole allearsi con De Luca. “Noi abbiamo quello che ad altri manca: siamo stati eletti in Parlamento e non ci serve la raccolta di 35 mila firme. Quindi possiamo diventare punto di riferimento di un’ampia confederazione che ha in noi il socio di maggioranza”. In sintesi se volete allearvi con noi, il simbolo è nostro e abbiamo la leadership di coalizione. L’idea è una confederazione con movimenti civici e del territorio, guardando anche ad ItalExit e Paragone e ai delusi della Lega. “Siamo strategici” conclude e annuncia ai brianzoli che lo hanno votato che nelle prossime settimane tornerà nel collegio per ringraziare. Per correre alle Europee occorre anche avere risorse adatte, da qui la raccolta fondi per raggiungere quota 3 milioni di euro.
IO CANDIDATO PRESIDENTE
Chiusa la parentesi Europee, che pure impegnerà le prossime tappe del cronoprogramma del sindaco di Taormina tra l’isola e le altre 19 regioni, sferra il colpo sulle Regionali. “Non è detto che l’obiettivo sia tra 4 anni e comunque se anche fosse tra 4 anni vi ricordo che le dinamiche in corso fanno passare questi anni velocemente. In Sicilia noi siamo determinanti, siamo arrivati secondi il 25 settembre 2022 prenotandoci per la presidenza della Regione. Non lo dico io, lo hanno detto gli elettori siciliani. Se Pd e M5S vogliono arrivare al governo della Sicilia devono farlo insieme a noi. Ma attenti, perché c’è un punto non trattabile: la leadership è nostra”. Traduzione dal catenese: il candidato presidente sono io, tutto il resto si può discutere. Altrimenti stiamo all’opposizione per altri 10 anni. Nel frattempo si porta avanti con il lavoro e collabora “con il mio amico Marco Falcone per i bilanci, perché tra 4 anni da presidente voglio trovare bilanci il meno disastrosi possibili”.
De Luca quindi ricomincia la campagna elettorale per le Regionali là dove l’hanno interrotta le urne del 2022. Ha già il programma delle assemblee e delle tappe del tour per il suo libro “Non tutto è successo”, che ha scritto ad agosto e che fino a dicembre sarà presentato in tutta la Sicilia. Da gennaio poi attraverserà l’Italia unendo la promozione del libro alla campagna elettorale per le Europee.