La fotografia scattata dall’Inps sul settore primario con il suo Osservatorio sul Mondo agricolo rivela la diminuizione degli operai agricoli dipendenti in Italia. Nel 2022, la Sicilia ha sperimentato un decremento del 5,6% nel numero di lavoratori, in tendenza con altre regioni.
A livello nazionale sono passati da 1.033.075 lavoratori agricoli nel 2021 a 1.006.975 nel 2022, con un decremento di circa 26.200 lavoratori, pari al -2,5%.
Unico e lieve incremento lo fanno registrare le lavoratrici, che nel 2022 aumentano del 31,9%.
La situazione in Sicilia: il quadro generale
Nel 2022, la Sicilia ha evidenziato un decremento del 5,6% nel numero di operai agricoli dipendenti, una tendenza condivisa con regioni come Calabria e Puglia che vivono la stessa dinamica. In contrasto, Emilia Romagna, Toscana e Marche hanno registrato incrementi, evidenziando una divergenza significativa.
La distribuzione territoriale mostra il Sud come epicentro, rappresentando il 35,9% dei lavoratori agricoli dipendenti in Sicilia. La sfida demografica e le dinamiche economiche regionali influenzano la variazione, mentre regioni settentrionali come l’Emilia-Romagna intraprendono percorsi di crescita.
Per quanto riguarda i lavoratori autonomi, la Sicilia si posiziona in un contesto complesso. Nel 2022, la regione ha visto una diminuzione del 5,5% nel numero di lavoratori autonomi agricoli, in linea con il trend nazionale. Tuttavia, l’Emilia-Romagna e la Lombardia si distinguono con incrementi significativi.
La Sicilia ospita il 13,7% dei lavoratori agricoli dipendenti italiani, rappresentando una componente essenziale del panorama agricolo nazionale.
Le sfide e le opportunità emergenti richiedono un approccio strategico per garantire la sostenibilità e la prosperità del settore nell’isola. Mentre il Sud affronta riduzioni, l’analisi delle tendenze agricole in Sicilia diventa cruciale per comprendere il ruolo della regione nel contesto nazionale. Il mondo agricolo siciliano si prepara ad affrontare sfide e a capitalizzare sulle opportunità emergenti, delineando un futuro in cui tradizione e innovazione si intrecciano nel tessuto della produzione agricola.
Dati nazionali
Il Sud è l’area geografica che, con il 35,9%, presenta il maggior numero di lavoratori, seguita dal Nord-est con il 23,5%, dalle Isole con il 16%, dal Centro con il 13,4% e dal Nord-ovest con l’ 11,2%.
Le regioni in cui si concentra il maggior numero di lavoratori sono la Puglia (15,6%), la Sicilia (13,7%), l’Emilia-Romagna (9,7%) e la Calabria (8,6%).
La classe d’età più numerosa nel 2022 risulta essere quella “50-54 anni“, in cui si trova il 12,1% dei lavoratori. Nelle classi d’età da 50 anni in poi si concentra più di un terzo (35,6%) dei lavoratori, mentre il 21,6% ha meno di 30 anni.
Dal 2017 al 2021 la composizione per genere fa registrare un decremento della percentuale di donne sul totale dei lavoratori, dal 33,5% al 31,5%, mentre nel 2022 si registra un lieve incremento al 31,9%.
In lieve diminuzione anche i lavoratori agricoli autonomi, che passano da 436.689 nel 2021 a 431.215 nel 2022, con una diminuzione di circa 5.500 lavoratori, pari al -1,3%; tra le categorie di lavoratori autonomi, l’unica in aumento risulta essere quella degli Imprenditori Agricoli Professionali (IAP), che passa da 45.002 a 46.213, con un incremento pari a +2,7%.