Hanno chiesto di essere sentiti dai pm per chiarire le loro posizioni Salvatore Graziano, 56 anni e Fabrizio Spedale, 54 anni, i due poliziotti arrestati il 4 ottobre scorso a Palermo per corruzione, peculato e falso. Davanti al gip dopo l’esecuzione della misura cautelare si erano avvalsi della facoltà di non rispondere.
Oggi, difesi dagli avvocati Enrico Sanseverino e Salvatore Sansone, hanno risposto per ore alle domande dei magistrati. I legali presenteranno istanza per la revoca o la sostituzione della misura. I due agenti sono in carcere al Pagliarelli. L’indagine è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dall’aggiunto Paolo Guido.
Nell’inchiesta è coinvolto uno spacciatore, Ignazio Carollo, 42 anni, anche lui finito in carcere. Nel corso delle indagini è emerso che il sovrintendente capo avrebbe ricevuto denaro dallo spacciatore in cambio di informazioni su attività investigative in corso. I due poliziotti, inoltre, in due diverse occasioni, dopo alcuni sequestri di droga, avrebbero sottratto parte della merce e l’avrebbero fatta avere al pusher perché la rivendesse.
Gli indagati sono anche accusati di aver falsificato i verbali di distruzione dello stupefacente. Avrebbero finto in questo modo lo smaltimento della droga sequestrata. Aveva invece risposto il terzo indagato, il pusher Ignazio Carollo che ha sostanzialmente ammesso di aver ricevuto notizie riservate su indagini in corso da Spedale e di aver diviso con lui i guadagni della droga destinata alla distruzione dopo il sequestro e invece sottratta dal vice-sovrintendente e rivenduta. A carico dei tre ci sono diverse intercettazioni.