Si spengono le luci e cala il sipario al Barbera. O meglio, sembra non si siano mai accese. Termina con un anonimo 0-1 il match contro il Cittadella. Doppia delusione per i 18.402 tifosi presenti oggi al Barbera che non hanno assistito neanche a un tiro in porta della propria squadra. Neanche la panchina è riuscita a infondere la scossa necessaria e i dati parlano chiaro: il Palermo avrà pur avuto il pallone incollato ai piedi ma non ha mai visto la porta in 90 minuti.
Gli uomini di Corini chiudono nel peggiore dei modi il “tour de force” al Barbera: quattro punti in quattro sfide, senza contare la caduta al Ferraris. Un’occasione sprecata per i siciliani che vincendo avrebbero potuto avvicinare il Parma capolista, caduto a Lecco, e restare aggrappato al treno del Venezia, ora lontano di quattro misure.
Ruota ancora l’undici rosanero. Con Ceccaroni fermo ai box, come con il Brescia, è Marconi a prendere il suo posto. Torna la staffetta a sinistra e dunque fiducia dal primo minuto ad Aurelio. Il centrocampo è l’unico reparto confermato in blocco, nonostante i dubbi, alla viglia, sulle condizioni fisicche di Coulibaly, ago della bilancia nel precedente turno. Rivoluzione invece in attacco, dove oggi Brunori è stato affiancato da Insigne e Di Mariano.
Il primo tempo scorre via senza grosse emozioni e con un unico copione monocolore, privo di colpi di scena. L’unico tiro in porta lo regala Pittarello. A condurre il gioco, a suon di palleggio, è il Palermo. Il dato sul possesso palla, oltre il 60% ne è la dimostrazione. Per buona parte del tempo i granata sono schiacciati nella loro metà campo ma, nonostante qualche uscita maldestra, Kastrati teme i rosa solo in due occasioni. Al 22esimo il capitano spedisce il destro alto sopra la traversa, più tardi, allo scadere dei 45 minuti è Coulibaly a non inquadrare lo specchio della porta dopo il fraseggio con Insigne.
Manovra lenta e filtraggi scontati e dalla facile lettura: il Cittadella riesce così a compattarsi e fare muro, impedendo qualsiasi tentativo di assedio. A soffrire maggiormente sembrano essere Insigne e Di Mariano, poco incisivi, con qualche difficoltà di troppo nel vincere i contrasti e spesso anticipati dagli avversari. Non a caso Lanna sfrutta i primi due slot, al 61esimo, a discapito dei due. Dentro Valente e Mancuso per cercare estro e vitalità. Il secondo di Corini opta anche per una maggiore fisicità in mezzo al campo con l’ingresso di Segre al posto di Stulac. Prova dello sloveno comunque sufficiente, esattamente come Gomes e il senegalese, autore di giocate superbe, ottimi spunti e inserimenti. Manca solo il gol ma il classe ’99 ha certamente confermato quanto di buono aveva già fatto vedere con le rondinelle. Sulle linee, dunque, la squadra è spesso composta e il terzetto detta bene i tempi.
Dentro anche Aurelio e Henderson per Lund e Coulibaly ma la musica non cambia. Panchina e ultimi 20 minuti avevano fino ad oggi salvato il Palermo in più occasioni ma questa volta la regola non si conferma. I rosa non trovano le giuste misure e faticano a uscire dalla propria metà campo. A crederci sempre di più è invece il Cittadella che al 98esimo trova persino la rete del vantaggio. Difesa immobile e Pigliacelli preso in controtempo: Pandolfi imbuca la rete dello 0-1, scatena i cori contro Corini e i fischi assordanti del Barbera.