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Il fatto

Traffico di droga a Siracusa, 19 arresti CLICCA PER IL VIDEO

mercoledì 15 Novembre 2023

Cento carabinieri del comando provinciale di Siracusa stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Catania su richiesta della Dda nei confronti di 19 persone accusate a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e reati in materia di armi, nel quartiere Santa Lucia, detto anche “Borgata“, a Siracusa.

Dalle indagini del Nucleo investigativo, coordinato dalla Direzione dstrettuale antimafia di Catania, il gruppo “avvalendosi del carisma criminale dei suoi promotori si sarebbe imposto anche attraverso azioni violente e attentati dinamitardi e incendiari, come principale referente nell’importazione della cocaina nella città di Siracusa, rifornendo le altre piazze di spaccio del capoluogo aretuseo e mantenendo l’esclusiva nella zona della Borgata“. La droga sarebbe arrivata anche dalla Calabria. Secondo gli inquirenti il gruppo avrebbe sostenuto economicamente i consociati in carcere e le loro famiglie. E non avrebbe esitato a compiere aggressioni fisiche ed atti di danneggiamento per recuperare i crediti vantati nei confronti degli acquirenti. Alcuni di questi avrebbero consegnato la propria carta prepagata sulla quale mensilmente era accreditato il reddito di cittadinanza fornendone anche il codice pin a garanzia della copertura del credito. Nel corso delle indagini è emerso che il gruppo avrebbe avuto la disponibilità di armi, e ciò ha permesso “al gip di contestare l’aggravante del carattere armato dell’associazione”. Il giudice per le indagini preliminari ha disposto la custodia in carcere per quindici indagati e gli arresti domiciliari per altri quattro. Complessivamente, durante la fase investigativa, ci sono stati 17 arresti in flagranza per detenzione e spaccio di stupefacenti, sequestrati circa 7 kg di sostanza stupefacente del tipo cocaina, marijuana e hashish, somme di denaro pari a quasi 6 mila euro in contanti, 9 armi clandestine, un drone e 4 smartphone criptati di ultima generazione.

Per introdurre smartphone e droga in carcere, il gruppo avrebbe utilizzato calamari e barrette di cioccolata.  Il gruppo avrebbe mantenuto strettissimi rapporti con alcuni dei detenuti della casa circondariale Cavadonna di Siracusa ai quali avrebbe tentato di recapitare cellulari e sostanze stupefacenti anche utilizzando un drone, o nascondendoli all’interno di cibi consegnati dai familiari. Il drone è stato sequestrato dai carabinieri intervenuti nel momento in cui due degli indagati erano fermi in auto a 270 metri dalla casa circondariale Cavadonna: avevano appena legato al drone un involucro contenente 3 telefoni cellulari di piccolissime dimensioni.

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