Il Consiglio regionale dei beni culturali ha subìto negli anni numerosi rimaneggiamenti. L’organo, con funzioni prevalentemente consultive a favore dell’assessorato dei Beni culturali e dell’identità siciliana, dopo stagioni di alti e bassi sta per rivedere la luce.
Nel lontano 2018, su impulso del compianto assessore Sebastiano Tusa, il governo regionale aveva proceduto ad una netta riduzione del numero dei componenti del Consiglio dei beni culturali, finalizzata ad un miglioramento dell’operatività concreta. Inoltre, attraverso una composizione variegata e dalle competenze eterogenee si sarebbe permesso anche all’organo di poter essere sfruttato pienamente dall’assessorato ogni volta che si manifestasse la necessità di raccogliere un parere su questioni più o meno complesse.
Purtroppo però, negli anni si è lentamente ridotto l’interesse che era stato inizialmente riservato al Consiglio, fino a perdersi del tutto nel 2022, anno nel quale l’organo è ufficialmente scaduto. L’attuale assessore Francesco Paolo Scarpinato, insediatosi a gennaio 2023, si è subito adoperato per rivitalizzarlo in tempi brevi ed efficacemente. L’attuale assessore, intervistato ai nostri microfoni, ha dichiarato: “Abbiamo già chiesto ed ottenuto i nominativi da vari istituti come la Conferenza episcopale italiana, l’Ordine degli avvocati, il Servizio Unesco della Regione, le Università di Palermo, Catania e Messina. Proporrò tutti questi nominativi che mi hanno segnalato, come da norma, al Presidente della Regione che presto farà il decreto appositamente”.
La composizione prevalente, quindi, sarà quella di soggetti esperti ed indipendenti che avranno a cuore la tutela del patrimonio culturale, storico, artistico e identitario della Sicilia. L’ausilio fornito all’assessorato sarà così svincolato da ragionamenti politici di ogni sorta e perseguirà obiettivi di efficienza ed efficacia tramite la sua attività di supporto tecnico.
Una situazione complessa quella ereditata dall’attuale assessorato che, però, è stato abile ad ingranare velocemente la marcia giusta ed a percorrere la strada della rinascita. In pochi mesi, infatti, è stata realizzata un’attività dai ritmi serrati. A tal proposito l’attuale assessore Francesco Paolo Scarpinato ha aggiunto: “Siamo contenti per quello che si sta portando avanti e per quello che si sta facendo. Abbiamo dato un’accelerazione ed abbattuto i tempi”.
Una volta rientrato in funzione, il Consiglio regionale dei beni culturali potrà fornire indicazioni sulla catalogazione e fruizione dei beni culturali, sui criteri di assunzione, formazione e specializzazione del personale ed anche sulla materia legislativa. Lo stesso organo sarà deputato, ove opportuno, alla formulazione di proposte per la valorizzazione di beni naturali e culturali ed in tutti gli altri ambiti indicati dalla legge regionale numero 80 del 1977.
Verrà quindi ripreso quel ruolo nevralgico che il Consiglio regionale possedeva appena qualche anno fa. Come sottolinea l’assessore Francesco Paolo Scarpinato: “Questo è un organo importante soprattutto per la vita di tutto quello che afferisce al mondo dei beni culturali e dell’identità siciliana e darà un contributo anche in termini di giudizio piuttosto che di operato. E soprattutto è un organo che darà anche indirizzo tecnico e di supporto all’assessorato ai beni culturali”