È ritornato a gareggiare dopo lo stop forzato causato dal covid e per Giovanni Sunseri, 23 anni, di San Nicola l’Arena nel palermitano, è stato subito podio.
Il parataekwondo la sua vita: passione per i dischi e la musica da dj, ma nulla in confronto a quello sport che gli ha permesso di conoscere i suoi limiti e di superarli a ogni sfida. Le ultime sono state, in sequenza, il campionato europeo a Innsbruck, in Austria, il 26 novembre, e quello italiano a Napoli, il primo dicembre: oro nel primo caso e argento nel secondo. Con una disabilità agli arti inferiori, ha ottenuto due riconoscimenti in poco meno di una settimana nella sezione P32 ovvero le “forme”.
“Si tratta di esibizioni specifiche davanti alla giuria – dice Giovanni Sunseri – movimenti che mostrano la parte centrale, sotto l’aspetto tecnico, della disciplina“. Sunseri, allenato dai maestri Lucia Cannizzo e Marco Tarantino, non gareggiava da quattro anni e l’ultimo riconoscimento risale al secondo posto del Mondiale di Londra e degli Europei di Sofia del 2018.
“Tornare sul tappeto è stato emozionante – sottolinea – e non riuscivo a contenere l’adrenalina. È stata come una boccata d’ossigeno essermi messo nuovamente in discussione e a confronto soprattutto con me stesso“. Il giovane siciliano è stato uno degli undici della Nazionale e l’unico ad avere agguantato una delle sette medaglie d’oro che il team azzurro, guidato da Giovanni Lo Dolce, ha portato a casa oltre a tre argenti e due bronzi nelle varie categorie.
“Quando ho saputo che avrei gareggiato – continua Sunseri – non stavo nella pelle; ero felice di rivedere i compagni di squadra e il tecnico ma, allo stesso tempo, avevo anche paura di possibili infortuni, ripensando alla fisioterapia fatta per tantissimi anni e ai tempi di recupero che mi avrebbero tenuto lontano dal tappeto e dai futuri appuntamenti, tra cui le paralimpiadi e i mondiali che vorrei provare a vincere“.