Si avvicina sempre più la notte di Natale, ed anche in Sicilia gli alberi sono già montati e decorazioni e luci addobbano come ogni anno le case e le strade delle nostre città. Ma quanto inquina il mese più atteso dell’anno?
Tra l’albero, le luci, i regali e gli addobbi purtroppo lo spreco è dietro l’angolo. Secondo uno studio dell’Università di York, il 5,5% dell’anidride carbonica prodotta in un anno viene emessa solo a Natale.
LE LUCI DI NATALE
Partendo dalle luci infatti secondo la Società italiana di medicina ambientale (Sima), addobbare l’albero di Natale e decorare la casa con i classici addobbi luminosi produce in Italia, nell’intero periodo natalizio, ovvero dall’8 dicembre fino all’Epifania, fino a 20mila tonnellate di CO2 che vengono immesse in atmosfera. Si consuma quotidianamente infatti 1.603 MWh, stimando un’accensione di 6 ore al giorno, per un totale di 46.479 MWh per tutto l’itero periodo delle festività.
ALBERO VERO O SINTETICO?
Uno dei simboli indiscussi del Natale è certamente l’albero. Contrariamente a quello che si potrebbe pensare però se si ha a cuore il tema ambientale per un Natale sostenibile la scelta deve ricadere su albero vero piuttosto che su uno sintetico. Secondo Coldiretti infatti l’88% delle famiglie italiane sceglie addobbare casa con un albero ma più della metà, il 55%, utilizza quelli sintetici.
Un albero vero infatti continuerà ad assimilare anidride carbonica e produrre ossigeno, e se si è dotati di giardino, sarà possibile reimpiantarlo e utilizzarlo di anno in anno. Un albero sintetico invece inquina fino a dieci volte in più di uno vero. Secondo stima però ogni anno vengono venduti circa 5 milioni di alberi sintetici a fronte di circa 3,5 milioni di abeti veri.
GLI SPRECHI ALIMENTARI
Tra pranzi di Natale e cenoni di Capodanno, il cibo è senz’altro parte fondante delle festività. Secondo Assoutenti però ogni anno 500mila tonnellate di cibo finiscono sprecate solo per quel che riguarda le abitazioni private.
Nonostante infatti molti italiani si dichiarino preparati a far fronte agli sprechi purtroppo si stima come circa 80 euro di cibo rischi di finire nella spazzatura. Tra i generi alimentari più sprecati durante le festività compaiano, oltre a prodotti freschi quali frutta e verdura, anche pasta, pesce, panettoni, torroni e spumante.
PER UN NATALE SOSTENIBILE
Con poche e semplici mosse chiunque di noi può contribuire per un Natale non solo più sostenibile ma anche meno dispendioso ed a prova di spreco.
1) Abbiamo appreso come un albero di natale vero sia meno inquinante e soprattutto più sostenibile di uno artificiale.
2) Il secondo passo è senz’altro quello di provvedere per un check delle luci così da sostituire tutti i vecchi fili a incandescenza con quelli a Led che consentono un risparmio energetico dell’80% con un evidente riscontro positivo in tema ambientale. Solo con dei piccoli accorgimenti in materia di arredamento, è possibile aumentare l’effetto delle luci colorate senza dover strafare. Basta ingegnarsi un po’, ma utilizzando in modo strategico gli specchi o le superfici riflettenti, è possibile intensificare l’effetto delle luci colorate senza doverne metterne in numero eccessivo.
3) Un altro accorgimento in materia di luci sta nell’accenderle solo ed esclusivamente quando si è in casa e di spegnerle durante le ore notturne
4) Ridurre lo spreco di cibo diventa infine fondamentale sia per la salute del nostro portafoglio che del pianeta. I consigli arrivano direttamente dal Wwf e vanno da quello della pianificazione della spesa (fare la lista della spesa e attenercisi sempre), al controllo delle date di scadenza (tenere a mente che “da consumarsi preferibilmente entro” è differente da “da consumarsi entro).
Evitare poi tutti quegli alimenti deperibili a temperatura ambiente (come maionese, salse, latte e latticini). È sempre bene poi ricordarsi di conservare correttamente il cibo e di porre sempre attenzione all’imballaggio (in assenza di precise indicazioni, conservare gli alimenti deperibili in frigo appositi contenitori). È consigliato far ruotare i cibi nel frigo ossia portare avanti quelli più vecchi e indietro i più nuovi. Un’attenzione particolare poi è riservata alle quantità. Mai strafare e servire le giuste porzioni a tavola poiché in un secondo momento si può sempre fare il bis. Infine il suggerimento è anche di conservare gli avanzi e di riutilizzarli nei giorni a seguire.
In fin dei conti le attenzioni sono tante ma piuttosto semplici da seguire con un po’ di volontà. Se è sempre difficile porre attenzione sugli sprechi e sui danni ambientali che ne derivano, ricordiamoci come questa volta un’attenzione particolare riservata all’ambiente equivale ad una minore spesa che grava sulle nostre tasche.