Il Palermo non impara del tutto la lezione e rischia di ripercorre gli stessi errori già commessi a Parma. A salvare i siciliani questa volta è la superiorità numerica. La squadra di Corini torna a festeggiare i tre punti al Barbera con un pirotecnico 3-2. Indiscusso protagonista contro il Pisa è un rinvigorito Insigne, oggi autore di un gol e di due assist, in favore di Brunori e Segre.
Il club di viale del Fante, davanti ai 16.279 tifosi presenti allo stadio, sfoggia tutti i limiti di una squadra frustrata dai mancati risultati, faticando contro un Pisa giunto nel capoluogo siciliano con una panchina decisamente corta, decimato dalle assenze.
Un successo importate per i rosanero non solo per tentare di chiudere il momento negativo ma anche per risalire la china in zona playoff, approfittando degli scivoloni avversari: le sconfitte di Como, Cremonese, Venezia e Catanzaro, il pareggio tra Modena e Cittadella e il solo punto guadagnato dai ducali a Cosenza.
Soddisfatto dell’atteggiamento dimostrato dalla sua squadra in Emilia, Corini ha confermato l’undici di partenza, apportando qualche piccola correzione: il ritrovato Insigne, dopo i problemi con la schiena, al posto di Di Mariano e un adattato Graves, preferito a Buttaro, sostituto naturale dello squalificato Mateju. La scelta del tecnico non viene premiata. I toscani non trovano grossi ostali sulla destra e, anche se sulla fascia sinistra anche Lund non brilla, soprattutto in fase difensiva, passano con grande agilità.
Per poco più di mezz’ora la squadra di Aquilani regna in campo. Quello che appare è un Palermo nervoso e in affanno. Con scioltezza gli ospiti riescono in più occasioni ad arrivare faccia a faccia con Pigliacelli. Il momento culmine arriva al 20esimo, quando un isolato e dimenticato Marin, dagli sviluppi di un corner, trova la rete del vantaggio, poi annullata per fuorigioco.
La decisione del var risuona come una sveglia. Il Palermo minuto dopo minuto ritrova il coraggio e, cinque minuti più tardi, confeziona la prima chance del match con il destro a giro di Di Francesco che sfiora il palo lungo. Il chiaro avvertimento ai danni di Nicolas viene sottovalutato e al 29esimo Insigne, servito dal perfetto filtrante di Gomes, punisce il Pisa: 1-0.
L’ex Frosinone aggiorna così le sue marcature dopo il lungo digiuno di oltre tre mesi. Un gol che scaccia via anche il periodo buio, composto da infortuni e feroci critiche. Il gioco sugli esterni, punto focale di Corini, seppur ancora senza la giusta fluidità, in questo pomeriggio uggioso ha acceso dei barlumi di speranza. Sia l’11 sia il 17 rosanero hanno dimostrato maggiore incisività ma dovranno faticare tanto per trovare la forma ideale.
La rete dona fiducia e linfa vitale al club di viale del Fante, alla ricerca del raddoppio con Di Francesco e Brunori. Proprio il capitano si incarica di mettere a segno il 2-0, sfruttando l’imbucata di Insigne e gli spazi lasciati dalla retroguardia toscana. Per il bomber italo-brasiliano terzo centro di fila, dopo le magie di Parma, e settimo gol in campionato.
Tutte la speranze sembrano vanificarsi in otto minuti. Marin e Valoti prendono per mano il Pisa, ristabilendo l’equilibrio. Da 2-0 a 2-2. I rosa si lasciano cogliere impreparati e tra un colpo di sonno e l’altro si fanno riagganciare. I siciliani restano ammutoliti e in balia degli uomini di Aquiliani. Le pressioni degli ospiti si attenuano con l’espulsione del numero 8, dopo l’entrata a martello su Coulibaly. La partita cambia volto.
Corini vuole riprendere le redini della partita e conquistare i tre punti: fuori proprio il senegalese, ancora ago della bilancia del centrocampo e uomo capace di dettare i tempi, dentro Soleri. Il cambio ha l’effetto sperato e la spinta rosanero si concretizza. Al 68esimo uno sfortunato Di Francesco prova la rovesciata ma il pallone si stampa sulla traversa. Ancora forze fresche: in campo Stulac, Aurelio e Di Mariano. Il tris giunge però a dieci minuti dal termine dalla testa di Segre, sempre su cross di Insigne: 3-2.
Finale di fuoco con i fantasmi di Parma cha agitano e invadono il Barbera. Il Palermo si barrica e Pigliacelli chiude la porta, ritrovando così il successo dopo quattro turni di magra.